Post by calciomercato on Mar 19, 2006 11:11:43 GMT 1
Un portiere, un terzino, un regista, due esterni (uno più offensivo, l'altro in grado di coprire tutta la fascia), un centravanti. Luciano Spalletti pensa in grande, e da qualche giorno ha fatto arrivare sulla scrivani di Daniele Pradè le sue richieste per la Roma che verrà. La prima sulla quale potrà mettere veramente il suo marchio.
La dirigenza, per il momento, si limita a qualche sondaggio. Vuole prima aspettare l'esito della volata al quarto posto: non è solo una questione di soldi. La qualificazione alla Champions porterebbe nelle classe del club dieci milioni, quella all'Uefa poco più di due. Ma soprattutto, l'Europa che conta costringerebbe la società a fare investimenti numericamente e qualitativamente più importanti.
La lista di Spalletti, si diceva. I nomi sono sempre quelli: partiamo dal portiere. Segna il passo la trattativa per il rinnovo del contratto di Doni e Curci non dà sufficienti garanzie: in pole position c'è sempre Abbiati, anche se non è fantacalcio pensare a uno scambio tra Milan e Juve, con Buffon in rossonero e il suo attuale secondo che rimarrebbe a Torino. Piace anche Amelia, ma Spinelli non si accontenterà certo degli spiccioli. In difesa, ci si potrebbe anche limitatre a far rientrare Comotto che sta facendo bene ad Ascoli: in alternativa, Martinez. Regista: il sogno resta Pizarro, ma Veron a fine stagione tornerà in Argentina e l'Inter difficilmente si priverà del cileno, che ultimamente ha avuto più spazio. Esterni: non dovrebbe essere difficile arrivare a Semioli ed Esposito. Per il resto, la strada per i giocatori di fascia passa per il Milan: Cassetti, con il Lecce destinato alla B, costa poco, ma c'è la concorrenza dei rossoneri. Jankulovski alla Roma verrebbe di corsa. Nei giorni scorsi si è parlato di un prestito con diritto di riscatto per l'ala ceca. Stessa situazione per Foggia, una delle rivelazioni del campionato. Un intreccio che fa subito pensare alla cessione di un nome illustre. Anche se ieri Galliani ha rivelato che l'obiettivo primario per il Milan è un terzino destro ("Khaladze centrale ci ha risolto un bel problema, puntiamo a Gallas"), Mexes e Chivu fanno evidentemente gola ai vertici di Milanello. Il romeno appare leggermente preferito, ma sul suo cartellino c'è già stata una prima offerta del Barcellona (8 milioni).
Sul francese, invece, nelle prossime settimane tornerà alla carica anche il Lione, ma la Roma potrebbe cederlo solo se arrivasse un'offerta superiore ai 10 milioni. Tra gli incedibili figurano anche Mancini e De Rossi. Il brasiliano è un vecchio pallino di Capello, Inter e Real non lo disdegnerebbero: ma difficilmente, anche per motivi sentimentali, Amantino si muoverà da Roma, anche se pretende che la società rispetti la promessa di un adeguamento contrattuale. In ogni caso, Spalletti lo cederà solo per un'offerta indecente: diciamo 15 milioni. Ce ne vogliono almeno 5 di più per assicurarsi il cartellino di Daniele De Rossi.
La sensazione è che alla fine non si muoverà nessuno, se non per cospicue contropartite tecniche o economiche. La Roma non ha bisogno di soldi: la società è quasi del tutto risanata (ieri l'approvazione della semestrale), stanno per arrivare i 150 (qualcuno dice 180) milioni di Mediaset, il leasing su Trigoria e la cittadella porteranno denari freschi nelle casse del club, c'è la strada che porta alla cessione del marchio e dei diritti sulle immagini di archivio. In più, la Roma potrebbe monetizzare qualche cessione indolore: in primis quella di Mido, che vuole rimanere al Tottenham; poi Ferrari, che sembra aver convinto l'Everton; come pedina di scambio, oltre ai giovani della Primavera, potrebbe essere utilizzato anche Brighi. In tutto, una decina di milioni da guadagnare e riutilizzare, magari per riscattare l'altra metà di Bovo e uno tra Kharja e Alvarez (con l'honduregno nettamente favorito). Una cessione eccellente non dovrebbe essere necessaria per arrivare al vero obiettivo di Spalletti: il centravanti. In cima alla lista, ovviamente, Vincenzo Iaquinta: la disastrosa stagione dell'Udinese e magari la non convocazione ai Mondiali potrebbe abbassare di molto le pretese di Pozzo. La Roma sta alla finestra e aspetta.
La dirigenza, per il momento, si limita a qualche sondaggio. Vuole prima aspettare l'esito della volata al quarto posto: non è solo una questione di soldi. La qualificazione alla Champions porterebbe nelle classe del club dieci milioni, quella all'Uefa poco più di due. Ma soprattutto, l'Europa che conta costringerebbe la società a fare investimenti numericamente e qualitativamente più importanti.
La lista di Spalletti, si diceva. I nomi sono sempre quelli: partiamo dal portiere. Segna il passo la trattativa per il rinnovo del contratto di Doni e Curci non dà sufficienti garanzie: in pole position c'è sempre Abbiati, anche se non è fantacalcio pensare a uno scambio tra Milan e Juve, con Buffon in rossonero e il suo attuale secondo che rimarrebbe a Torino. Piace anche Amelia, ma Spinelli non si accontenterà certo degli spiccioli. In difesa, ci si potrebbe anche limitatre a far rientrare Comotto che sta facendo bene ad Ascoli: in alternativa, Martinez. Regista: il sogno resta Pizarro, ma Veron a fine stagione tornerà in Argentina e l'Inter difficilmente si priverà del cileno, che ultimamente ha avuto più spazio. Esterni: non dovrebbe essere difficile arrivare a Semioli ed Esposito. Per il resto, la strada per i giocatori di fascia passa per il Milan: Cassetti, con il Lecce destinato alla B, costa poco, ma c'è la concorrenza dei rossoneri. Jankulovski alla Roma verrebbe di corsa. Nei giorni scorsi si è parlato di un prestito con diritto di riscatto per l'ala ceca. Stessa situazione per Foggia, una delle rivelazioni del campionato. Un intreccio che fa subito pensare alla cessione di un nome illustre. Anche se ieri Galliani ha rivelato che l'obiettivo primario per il Milan è un terzino destro ("Khaladze centrale ci ha risolto un bel problema, puntiamo a Gallas"), Mexes e Chivu fanno evidentemente gola ai vertici di Milanello. Il romeno appare leggermente preferito, ma sul suo cartellino c'è già stata una prima offerta del Barcellona (8 milioni).
Sul francese, invece, nelle prossime settimane tornerà alla carica anche il Lione, ma la Roma potrebbe cederlo solo se arrivasse un'offerta superiore ai 10 milioni. Tra gli incedibili figurano anche Mancini e De Rossi. Il brasiliano è un vecchio pallino di Capello, Inter e Real non lo disdegnerebbero: ma difficilmente, anche per motivi sentimentali, Amantino si muoverà da Roma, anche se pretende che la società rispetti la promessa di un adeguamento contrattuale. In ogni caso, Spalletti lo cederà solo per un'offerta indecente: diciamo 15 milioni. Ce ne vogliono almeno 5 di più per assicurarsi il cartellino di Daniele De Rossi.
La sensazione è che alla fine non si muoverà nessuno, se non per cospicue contropartite tecniche o economiche. La Roma non ha bisogno di soldi: la società è quasi del tutto risanata (ieri l'approvazione della semestrale), stanno per arrivare i 150 (qualcuno dice 180) milioni di Mediaset, il leasing su Trigoria e la cittadella porteranno denari freschi nelle casse del club, c'è la strada che porta alla cessione del marchio e dei diritti sulle immagini di archivio. In più, la Roma potrebbe monetizzare qualche cessione indolore: in primis quella di Mido, che vuole rimanere al Tottenham; poi Ferrari, che sembra aver convinto l'Everton; come pedina di scambio, oltre ai giovani della Primavera, potrebbe essere utilizzato anche Brighi. In tutto, una decina di milioni da guadagnare e riutilizzare, magari per riscattare l'altra metà di Bovo e uno tra Kharja e Alvarez (con l'honduregno nettamente favorito). Una cessione eccellente non dovrebbe essere necessaria per arrivare al vero obiettivo di Spalletti: il centravanti. In cima alla lista, ovviamente, Vincenzo Iaquinta: la disastrosa stagione dell'Udinese e magari la non convocazione ai Mondiali potrebbe abbassare di molto le pretese di Pozzo. La Roma sta alla finestra e aspetta.