Post by prade on Apr 6, 2006 12:29:31 GMT 1
Dando per scontato che la Roma della prossima stagione continuerà a muoversi tatticamente come quella attuale, va ricercato un tipo che sappia giocare con la palla sui piedi, che sappia far “girare” l’attacco intero, che sappia dialogare con i compagni e che, ovviamente, veda la porta.
Per intenderci, non un centravanti di sfondamento, ma un centravanti anche di sfondamento. Uno che non abbia piedi fucilati; uno che sappia/possa inserirsi senza stonare in un coro intonato.
Una volta definita la tipologia, va fatta una scelta: attaccante giovane o attaccante più esperto?
Il dibattito, questo è sicuro, a Trigoria è già serrato. Tutto dipenderà, facile intuirlo, dal budget che i dirigenti avranno a disposizione dalla proprietà.
Prendendo in esame gente che gioca in Italia, nella categoria “giovani” i nomi che più piacciono alla gente del “Bernardini” sono quelli
di Andrea Caracciolo, 25 anni, in forza al Palermo;
del serbo-montenegrino Mirko Vucinic, 23 anni, che gioca con il Lecce;
di Gianpaolo Pazzini, 22 anni ad agosto, tesserato per la Fiorentina,
e di Daniele Cacia, 23 anni, fiore all’occhiello del Piacenza.
Punte che non costano assolutamente poco, però. Con Pazzini in cima al podio, probabilmente.
Nella categoria “maturi”, trovano spazio
Vincenzo Iaquinta, 27 anni a novembre, centravanti dell’Udinese;
Emiliano Bonazzoli, 27 anni compiuti a gennaio, che milita nella Sampdoria;
Carvalho de Oliveira Amauri, 26 anni a giugno, brasiliano attualmente al Chievo,
Erjon Bogdani, albanese di 29 anni del Siena.
Il costo di questi giocatori è certamente inferiore a quello dei tre “giovani”.
Infine, il discorso si sposta sui “collaudati”,
in primis Pippo Inzaghi del Milan, 33 anni a agosto; Bernardo Corradi, 30 anni compiuti a marzo, di proprietà del Valencia;
Julio Ricardo Cruz, argentino dell’Inter, 32 anni a ottobre.
è bene chiarirlo, non significa che la Roma sta cercando o sta trattando tutti i giocatori menzionati: per alcuni la società si è già mossa; per altri sta valutando con attenzione la situazione prima di muoversi.
Nulla vieta di pensare, del resto, che la Roma possa orientare la propria scelta all’estero. Ma per prendere gente da fuori Italia servono soldi in contanti, le contropartite tecniche servono a niente. E questo conta, e conterà.
Per intenderci, non un centravanti di sfondamento, ma un centravanti anche di sfondamento. Uno che non abbia piedi fucilati; uno che sappia/possa inserirsi senza stonare in un coro intonato.
Una volta definita la tipologia, va fatta una scelta: attaccante giovane o attaccante più esperto?
Il dibattito, questo è sicuro, a Trigoria è già serrato. Tutto dipenderà, facile intuirlo, dal budget che i dirigenti avranno a disposizione dalla proprietà.
Prendendo in esame gente che gioca in Italia, nella categoria “giovani” i nomi che più piacciono alla gente del “Bernardini” sono quelli
di Andrea Caracciolo, 25 anni, in forza al Palermo;
del serbo-montenegrino Mirko Vucinic, 23 anni, che gioca con il Lecce;
di Gianpaolo Pazzini, 22 anni ad agosto, tesserato per la Fiorentina,
e di Daniele Cacia, 23 anni, fiore all’occhiello del Piacenza.
Punte che non costano assolutamente poco, però. Con Pazzini in cima al podio, probabilmente.
Nella categoria “maturi”, trovano spazio
Vincenzo Iaquinta, 27 anni a novembre, centravanti dell’Udinese;
Emiliano Bonazzoli, 27 anni compiuti a gennaio, che milita nella Sampdoria;
Carvalho de Oliveira Amauri, 26 anni a giugno, brasiliano attualmente al Chievo,
Erjon Bogdani, albanese di 29 anni del Siena.
Il costo di questi giocatori è certamente inferiore a quello dei tre “giovani”.
Infine, il discorso si sposta sui “collaudati”,
in primis Pippo Inzaghi del Milan, 33 anni a agosto; Bernardo Corradi, 30 anni compiuti a marzo, di proprietà del Valencia;
Julio Ricardo Cruz, argentino dell’Inter, 32 anni a ottobre.
è bene chiarirlo, non significa che la Roma sta cercando o sta trattando tutti i giocatori menzionati: per alcuni la società si è già mossa; per altri sta valutando con attenzione la situazione prima di muoversi.
Nulla vieta di pensare, del resto, che la Roma possa orientare la propria scelta all’estero. Ma per prendere gente da fuori Italia servono soldi in contanti, le contropartite tecniche servono a niente. E questo conta, e conterà.