Post by magnus on May 16, 2006 21:21:42 GMT 1
Giornata di addii in casa giallorossa. Nella conferenza stampa odierna Olivier Dacourt ha annunciato la sua partenza da Roma direzione Milano, sponda Inter. "Lascio la Roma, mi dispiace molto, ma cercavo nuovi stimoli. Dove andro'? Dovrei andare all'Inter -ha detto il centrocampista francese-. Quella dei nerazzurri e' una sfida interessante perche' inseguono da tempo lo scudetto. Quando firmero'? Ora sono qui, non lo so ancora". Dacourt ha detto di essersi trovato bene nella capitale: "Puoi anche stare molto bene in un posto, ma e' importante per chiunque trovare nuovi stimoli. Nella vita bisogna valutare ogni cosa, io ho 32 anni e quattro figli, e anche se c'e' buon rapporto con i dirigenti giallorossi vanno valutati tutti i parametri. Perche' non ho rinnovato con la Roma? Forse a 32 anni ero troppo vecchio..., ma ho un ottimo rapporto con la societa', non abbiamo trovato un accordo economico, non ci siamo riusciti, ho avuto altre richieste dall'Italia e dall'estero". Il centrocampista transalpino potrebbe trovare da avversario la Roma in Champions League, visto quanto sta accadendo nel mondo del calcio italiano. "La Roma in Champions da avversario ? Non lo so come andra' a finire tutto quanto sta accadendo, ma spero che la Roma ci vada, cosi' avro' il premio...", ha sorriso Dacourt.
Dacourt ha voluto salutare tutti senza dare l'impressione di voler fuggire da Roma. "Sono venuto qui oggi perche' non volevo sfuggire. Sono stato bene qui a Roma. Volevo ringraziare tutti, la societa', il presidente Sensi che non sta bene, i giocatori, lo staff tecnico a Trigoria, i tifosi che sono eccezionali. A volte sono un po' troppo passionali, ma e' una qualita'. Amo Parigi, ma Roma e' unica", ha confessato il transalpino. Dacourt porta con se tanti bei ricordi. "I ricordi sono belli. Abbiamo raggiunto il record delle undici vittorie consecutive, una cosa bellissima con una rosa corta, chi entrava in campo giocava come niente fosse. Abbiamo fatto un patto tra di noi, si era creata un' osmosi con i tifosi. Peccato aver perso le finali di Coppa Italia. Se e' il mio unico rammarico? Si', ma fa parte della vita. Che vuoi fare...?". Il rapporto del giocatore con i tifosi giallorossi e' stato un po' controverso. "Ho sempre fatto il mio lavoro. Sono orgogliosissimo di aver portato questa maglia. Posso guardarmi allo specchio perche' ho sempre dato tutto. Magari non piaccio a qualcuno, ma fa parte della vita".
Dacourt non fara' parte della comitiva francese ai Mondiali tedeschi, ma lui non ne fa un dramma. "Domenech fa le sue scelte, non si puo' fare niente di piu'. Deluso? Non per me, ma per Mexes perche' ha fatto una stagione strepitosa. Io ho 4 figli e 32 anni anche se perdo mondiale non fa nulla. La stessa cosa vale per Panucci? Ma lui ha la mia eta'...Cristian la prende con piu' filosofia". Tra i tanti allenatori avuti da Dacourt alla Roma, fabio capello e' stato quello che gli ha dato di piu'. "Capello mi ha dato fiducia. In generale uno impara un po' da tutti gli allenatori, anche da quelli che mi facevano giocare meno. Spalletti? C'e' stato quell'episodio di San Siro forse non troppo positivo...Io ho 32 anni, chiedo rispetto e lo do sempre a tutti. Lui ha detto dopo tre giorni che aveva sbagliato. E li' ha dimostrato di essere una grande persona". Oggi in sala stampa, ieri sera a cena con i compagni di squadra. "Se mi hanno detto qualcosa i compagni? Si', ma ci sono cose che non si spiegano. Non sempre bisogna parlare, bastano anche dei gest. Se ho ricevuto un regalo che mi portero' dietro? No, ma hanno finto di piangere tutti e basta...".
---------------------------------------------------------------------------"Olivier Dacourt e' il primo calciatore che viene salutato dalla societa'. Lui se lo merita. Si e' sempre comportato in modo ideale. Da vero professionista. Se ci sta lasciando significa che la societa' e un calciatore hanno preso strade diverse. La Roma lo voleva ringraziare. La porta qui alla Roma e' sempre aperta". Il dirigente della Roma, Daniele Prade', saluta cosi' il centrocampista francese Olivier Dacourt che andra' all'Inter.
Dacourt ha voluto salutare tutti senza dare l'impressione di voler fuggire da Roma. "Sono venuto qui oggi perche' non volevo sfuggire. Sono stato bene qui a Roma. Volevo ringraziare tutti, la societa', il presidente Sensi che non sta bene, i giocatori, lo staff tecnico a Trigoria, i tifosi che sono eccezionali. A volte sono un po' troppo passionali, ma e' una qualita'. Amo Parigi, ma Roma e' unica", ha confessato il transalpino. Dacourt porta con se tanti bei ricordi. "I ricordi sono belli. Abbiamo raggiunto il record delle undici vittorie consecutive, una cosa bellissima con una rosa corta, chi entrava in campo giocava come niente fosse. Abbiamo fatto un patto tra di noi, si era creata un' osmosi con i tifosi. Peccato aver perso le finali di Coppa Italia. Se e' il mio unico rammarico? Si', ma fa parte della vita. Che vuoi fare...?". Il rapporto del giocatore con i tifosi giallorossi e' stato un po' controverso. "Ho sempre fatto il mio lavoro. Sono orgogliosissimo di aver portato questa maglia. Posso guardarmi allo specchio perche' ho sempre dato tutto. Magari non piaccio a qualcuno, ma fa parte della vita".
Dacourt non fara' parte della comitiva francese ai Mondiali tedeschi, ma lui non ne fa un dramma. "Domenech fa le sue scelte, non si puo' fare niente di piu'. Deluso? Non per me, ma per Mexes perche' ha fatto una stagione strepitosa. Io ho 4 figli e 32 anni anche se perdo mondiale non fa nulla. La stessa cosa vale per Panucci? Ma lui ha la mia eta'...Cristian la prende con piu' filosofia". Tra i tanti allenatori avuti da Dacourt alla Roma, fabio capello e' stato quello che gli ha dato di piu'. "Capello mi ha dato fiducia. In generale uno impara un po' da tutti gli allenatori, anche da quelli che mi facevano giocare meno. Spalletti? C'e' stato quell'episodio di San Siro forse non troppo positivo...Io ho 32 anni, chiedo rispetto e lo do sempre a tutti. Lui ha detto dopo tre giorni che aveva sbagliato. E li' ha dimostrato di essere una grande persona". Oggi in sala stampa, ieri sera a cena con i compagni di squadra. "Se mi hanno detto qualcosa i compagni? Si', ma ci sono cose che non si spiegano. Non sempre bisogna parlare, bastano anche dei gest. Se ho ricevuto un regalo che mi portero' dietro? No, ma hanno finto di piangere tutti e basta...".
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