Post by mannu on Jun 1, 2006 16:56:08 GMT 1
Qualcuno c’era, qualcuno sta tornando. Almeno in due saranno ceduti
Quanti guardiani per una sola Roma
Spalletti oggi avrebbe a disposizione addirittura cinque portieri: e la società deve anche piazzare il giovane Pipolo
Cinque portieri. La Roma, per la prossima stagione, ha davvero cinque numeri uno a libro paga, dando per scontata la prossima firma con Julio Sergio. Decisamente troppi, anche in un calcio come quello attuale dove pure il ruolo del terzo ha assunto un minimo di importanza. La scelta del titolare sembra fatta, sarà Doni l’uomo a cui si riaffiderà Spalletti che lo ha voluto, fatto esordire in un derby, sostenuto, accompagnato alla firma per un prolungamento contrattuale di tre stagioni. C’è poi ancor da decidere il secondo tra Julio Sergio e Curci, con il brasiliano che sembra favorito se non altro per l’esigenza, avvertita da tutti, di permettere al baby cresciuto nel settore giovanile di Trigoria, di andare a maturare esperienza, si dice così, da qualche altra parte. Ci sono poi i rientri di Pelizzoli e Zotti, due rientri molti diversi, due rientri entrambi comunque destinati a trasformarsi di nuovo in due partenze. Ci sarebbe anche il giovane Pipolo a contratto (2008), ma pure lui è destinato ad essere dato in prestito o in comproprietà, il Vicenza sembra la squadra più probabile per l’estremo difensore che da oggi con la Primavera comincerà a difendere il titolo di campioni d’Italia. Sommando il tutto, appare un quadro piuttosto esagerato.
ALEXANDER DONI
E’ l’unico sicuro di rimanere Migliorato tecnicamente può crescere ancora molto
E’
l’unico sicuro di rimanere a Trigoria. Donieber Alexander Maragon, cioè Doni, ventisette anni da compiere il prossimo ventidue ottobre, arrivato come un mistero, svelato in una notte da derby, piano piano apprezzato per la sua diversità di interpretare un ruolo in teoria così rigoroso, stimato da Spalletti e dai compagni, tre anni di contratto appena firmato, 630.000 euro netti a stagione. E’ lui il punto fermo della seconda Roma di Spalletti. Il titolare, come ha fatto capire lo stesso allenatore durante la tormentata trattativa per il rinnovo, dicendosi sicuro che alla fine ci sarebbe stata la fumata bianca, dichiarandosi più che soddisfatto della conferma del giocatore.
E’ un portiere che il meglio lo deve ancora far vedere. E’ arrivato lo scorso anno a Trigoria quando praticamente stava suonando la campana della chiusura del mercato. E’ arrivato con una tecnica di base più o meno inesistente, il preparatore del portieri Adriano Bonaiuti con lui ha ricominciato da zero e già nel corso di questa stagione Doni ha mostrato evidenti progressi, convincendo sempre più Spalletti. Che, nella sua valutazione, ha tenuto molto presente il fatto che con Doni in campo tutti i suoi difensori hanno giocato con maggiore fiducia. Il brasiliano si è ambientato benissimo nello spogliatoio e in città, per lui la prossima deve essere la stagione della conferma, anzi di un nuovo salto di qualità.
GIANLUCA CURCI
Ha bisogno di giocare con continuità. Potrebbe andare al Chievo nell’affare Semioli
C’
era una volta portiere giovane giovane, bravo bravo, a cui tutti pronosticavano una carriera da campione. La favola è solo all’inizio, ma per ora non si intravede il finale da tutti felici e contenti. Perché Gianluca Curci da grande speranza della Roma e del nostro calcio, in un anno si è trasformato un ragazzo che non sembra più avere fiducia in se stesso. Il passato campionato lo aveva iniziato da titolare, è durato sette partite, poi per lui solo coppe (meno la doppia finale con l’Inter) e tanta malinconia che si è portato dietro anche nella recente e sfortunata esperienza con l’Under in Portogallo. Fargli trascorrere un’altra stagione in panchina, alla sua età e con i problemi manifestati negli ultimi dodici mesi, sarebbe perlomeno controproducente. Ecco perché appare probabile la possibilità che la Roma lo mandi a giocare, inserendolo in qualche trattativa in entrata. Dove? Un approdo possibile potrebbe essere la porta del Chievo da dove se ne è appena andato Fontana trasferitosi al Palermo.
Verona potrebbe essere la piazza ideale per consentire a Curci di ritrovarsi, giocare con un certa continuità, ritrovare quella fiducia che sembrava facesse parte della sua personalità. Con il Chievo la Roma ha aperto il discorso per l’esterno Semioli, giocatore stimatissimo da Spalletti, Curci potrebbe essere inserito in questo affare, magari in aggiunta a Brighi e Scurto di proprietà della Roma, ma che nell’ultima stagione hanno giocato proprio con il Chievo.
JULIO SERGIO BERTAGNOLI
Resta da definire solo la durata del contratto. Sarà il vice Doni
Vuoi vedere che la prossima coppia di portieri della Roma sarà tutta made in Brasil? E’ una possibilità molto concreta visto che, questione di giorni, la società giallorossa metterà sotto contratto anche Julio Sergio, l’estremo difensore della Juventude che ha trascorso a Trigoria in prova la parte finale della stagione che si è appena conclusa. Tra le parti c’è già l’accordo, c’è solo da definire il dettaglio della durata del contratto, due le opzioni più gettonate, un annuale con aggiunta di un’opzione per altre tre stagioni, oppure direttamente un biennale. L’ingaggio sarà fissato intorno ai 150.000 euro. A quel punto la Roma avrà due possibilità: tenersi il giocatore come dodicesimo, oppure decidere di inserirlo in una trattativa in entrata, magari per consentirgli di giocare e quindi valutarlo ancora meglio. Anche se questa eventualità appare complessa da praticare, visto che il giocatore è praticamente sconosciuto in Italia e come valutazione del cartellino non può certo garantire un ricavo di quelli da offrire una cena. Ecco perché rimarrà e sarà il vice di Doni. Del resto lo stesso Doni non era arrivato da perfetto sconosciuto per poi rivelarsi più che un investimento?
IVAN PELIZZOLI
La Roma vuole cederlo. Lo cerca l’Atalanta, ma l’ingaggio è alto
Non tornerà. In un modo o nell’altro, di riffa o di raffa, la Roma gli troverà una sistemazione. La voglia di Ivan Pelizzoli di tornare a Trigoria e rimettersi in gioco, difficilmente potrà essere esaudita. Anche se il giocatore ha un regolare contratto con la società giallorossa sino al giugno 2009. Anzi la Roma, potendo, vorrebbe poter monetizzare, poi neppure tanto, la cessione definitiva del cartellino. Cosa non semplice, soprattutto alla luce di un ingaggio superiore al milione e duecentomila euro netti che, di fatto, mette fuori gioco gran parte delle nostre squadre di serie A. Ma una possibilità, almeno per ora, c’è. E si chiama Atalanta, cioè la squadra dove Pelizzoli si è affermato e da dove il presidente Franco Sensi lo prelevò nella stagione successiva allo scudetto in cambio della bellezza di circa 27 miliardi di lire di allora, 21 cash, il resto la valutazione del cartellino del difensore Rinaldi.
L’Atalanta, appena tornata in A, rivorrebbe il giocatore ma bisogna trovare una soluzione per l’ingaggio, una parte a carico della Roma, con il giocatore a Bergamo con la stessa formula con cui è stato dato alla Reggina, un prestito con diritto di riscatto.
CARLO ZOTTI
Ad Ascoli non ha mai giocato Ipotesi Triestina per il rilancio
Epoi c’è anche Carlo Zotti. Il portiere con la chitarra che rientrerà a Trigoria dall’inutile, si può dire così, anno di prestito all’Ascoli dove il campo non lo ha mai visto. Ha un contratto con la Roma sino al 2009, ma a Trigoria di sicuro non rimarrà. Non conviene a lui, non conviene alla Roma, non conviene a nessuno. E trovargli una sistemazione, almeno dal punto di vista dell’ingaggio, sarà meno problematico, visto che il giocatore ha un stipendio da circa 250.000 euro a stagione. Il suo procuratore, Andrea Pretti, sta già lavorando per trovargli la sistemazione giusta, tenendo conto so- prattutto di una cosa, cioè la possibilità per Zotti di andare a giocare. In pratica sono quasi due anni che non gioca, alla sua età rimanere fermo per così tanto tempo può essere solo negativo, Zotti ha bisogno di giocare per mettersi alla prova, dimostrare di potere starci nel calcio che conta.
L’approdo più probabile è la serie B, dove ci sono molte squadre disposte a dare fiducia a un giovane emergente. Una strada possibile è la Triestina dove negli anni passati la società giallorossa ha spedito in prestito prima Aquilani e, poi, lo scorso anno, Galloppa.
Quanti guardiani per una sola Roma
Spalletti oggi avrebbe a disposizione addirittura cinque portieri: e la società deve anche piazzare il giovane Pipolo
Cinque portieri. La Roma, per la prossima stagione, ha davvero cinque numeri uno a libro paga, dando per scontata la prossima firma con Julio Sergio. Decisamente troppi, anche in un calcio come quello attuale dove pure il ruolo del terzo ha assunto un minimo di importanza. La scelta del titolare sembra fatta, sarà Doni l’uomo a cui si riaffiderà Spalletti che lo ha voluto, fatto esordire in un derby, sostenuto, accompagnato alla firma per un prolungamento contrattuale di tre stagioni. C’è poi ancor da decidere il secondo tra Julio Sergio e Curci, con il brasiliano che sembra favorito se non altro per l’esigenza, avvertita da tutti, di permettere al baby cresciuto nel settore giovanile di Trigoria, di andare a maturare esperienza, si dice così, da qualche altra parte. Ci sono poi i rientri di Pelizzoli e Zotti, due rientri molti diversi, due rientri entrambi comunque destinati a trasformarsi di nuovo in due partenze. Ci sarebbe anche il giovane Pipolo a contratto (2008), ma pure lui è destinato ad essere dato in prestito o in comproprietà, il Vicenza sembra la squadra più probabile per l’estremo difensore che da oggi con la Primavera comincerà a difendere il titolo di campioni d’Italia. Sommando il tutto, appare un quadro piuttosto esagerato.
ALEXANDER DONI
E’ l’unico sicuro di rimanere Migliorato tecnicamente può crescere ancora molto
E’
l’unico sicuro di rimanere a Trigoria. Donieber Alexander Maragon, cioè Doni, ventisette anni da compiere il prossimo ventidue ottobre, arrivato come un mistero, svelato in una notte da derby, piano piano apprezzato per la sua diversità di interpretare un ruolo in teoria così rigoroso, stimato da Spalletti e dai compagni, tre anni di contratto appena firmato, 630.000 euro netti a stagione. E’ lui il punto fermo della seconda Roma di Spalletti. Il titolare, come ha fatto capire lo stesso allenatore durante la tormentata trattativa per il rinnovo, dicendosi sicuro che alla fine ci sarebbe stata la fumata bianca, dichiarandosi più che soddisfatto della conferma del giocatore.
E’ un portiere che il meglio lo deve ancora far vedere. E’ arrivato lo scorso anno a Trigoria quando praticamente stava suonando la campana della chiusura del mercato. E’ arrivato con una tecnica di base più o meno inesistente, il preparatore del portieri Adriano Bonaiuti con lui ha ricominciato da zero e già nel corso di questa stagione Doni ha mostrato evidenti progressi, convincendo sempre più Spalletti. Che, nella sua valutazione, ha tenuto molto presente il fatto che con Doni in campo tutti i suoi difensori hanno giocato con maggiore fiducia. Il brasiliano si è ambientato benissimo nello spogliatoio e in città, per lui la prossima deve essere la stagione della conferma, anzi di un nuovo salto di qualità.
GIANLUCA CURCI
Ha bisogno di giocare con continuità. Potrebbe andare al Chievo nell’affare Semioli
C’
era una volta portiere giovane giovane, bravo bravo, a cui tutti pronosticavano una carriera da campione. La favola è solo all’inizio, ma per ora non si intravede il finale da tutti felici e contenti. Perché Gianluca Curci da grande speranza della Roma e del nostro calcio, in un anno si è trasformato un ragazzo che non sembra più avere fiducia in se stesso. Il passato campionato lo aveva iniziato da titolare, è durato sette partite, poi per lui solo coppe (meno la doppia finale con l’Inter) e tanta malinconia che si è portato dietro anche nella recente e sfortunata esperienza con l’Under in Portogallo. Fargli trascorrere un’altra stagione in panchina, alla sua età e con i problemi manifestati negli ultimi dodici mesi, sarebbe perlomeno controproducente. Ecco perché appare probabile la possibilità che la Roma lo mandi a giocare, inserendolo in qualche trattativa in entrata. Dove? Un approdo possibile potrebbe essere la porta del Chievo da dove se ne è appena andato Fontana trasferitosi al Palermo.
Verona potrebbe essere la piazza ideale per consentire a Curci di ritrovarsi, giocare con un certa continuità, ritrovare quella fiducia che sembrava facesse parte della sua personalità. Con il Chievo la Roma ha aperto il discorso per l’esterno Semioli, giocatore stimatissimo da Spalletti, Curci potrebbe essere inserito in questo affare, magari in aggiunta a Brighi e Scurto di proprietà della Roma, ma che nell’ultima stagione hanno giocato proprio con il Chievo.
JULIO SERGIO BERTAGNOLI
Resta da definire solo la durata del contratto. Sarà il vice Doni
Vuoi vedere che la prossima coppia di portieri della Roma sarà tutta made in Brasil? E’ una possibilità molto concreta visto che, questione di giorni, la società giallorossa metterà sotto contratto anche Julio Sergio, l’estremo difensore della Juventude che ha trascorso a Trigoria in prova la parte finale della stagione che si è appena conclusa. Tra le parti c’è già l’accordo, c’è solo da definire il dettaglio della durata del contratto, due le opzioni più gettonate, un annuale con aggiunta di un’opzione per altre tre stagioni, oppure direttamente un biennale. L’ingaggio sarà fissato intorno ai 150.000 euro. A quel punto la Roma avrà due possibilità: tenersi il giocatore come dodicesimo, oppure decidere di inserirlo in una trattativa in entrata, magari per consentirgli di giocare e quindi valutarlo ancora meglio. Anche se questa eventualità appare complessa da praticare, visto che il giocatore è praticamente sconosciuto in Italia e come valutazione del cartellino non può certo garantire un ricavo di quelli da offrire una cena. Ecco perché rimarrà e sarà il vice di Doni. Del resto lo stesso Doni non era arrivato da perfetto sconosciuto per poi rivelarsi più che un investimento?
IVAN PELIZZOLI
La Roma vuole cederlo. Lo cerca l’Atalanta, ma l’ingaggio è alto
Non tornerà. In un modo o nell’altro, di riffa o di raffa, la Roma gli troverà una sistemazione. La voglia di Ivan Pelizzoli di tornare a Trigoria e rimettersi in gioco, difficilmente potrà essere esaudita. Anche se il giocatore ha un regolare contratto con la società giallorossa sino al giugno 2009. Anzi la Roma, potendo, vorrebbe poter monetizzare, poi neppure tanto, la cessione definitiva del cartellino. Cosa non semplice, soprattutto alla luce di un ingaggio superiore al milione e duecentomila euro netti che, di fatto, mette fuori gioco gran parte delle nostre squadre di serie A. Ma una possibilità, almeno per ora, c’è. E si chiama Atalanta, cioè la squadra dove Pelizzoli si è affermato e da dove il presidente Franco Sensi lo prelevò nella stagione successiva allo scudetto in cambio della bellezza di circa 27 miliardi di lire di allora, 21 cash, il resto la valutazione del cartellino del difensore Rinaldi.
L’Atalanta, appena tornata in A, rivorrebbe il giocatore ma bisogna trovare una soluzione per l’ingaggio, una parte a carico della Roma, con il giocatore a Bergamo con la stessa formula con cui è stato dato alla Reggina, un prestito con diritto di riscatto.
CARLO ZOTTI
Ad Ascoli non ha mai giocato Ipotesi Triestina per il rilancio
Epoi c’è anche Carlo Zotti. Il portiere con la chitarra che rientrerà a Trigoria dall’inutile, si può dire così, anno di prestito all’Ascoli dove il campo non lo ha mai visto. Ha un contratto con la Roma sino al 2009, ma a Trigoria di sicuro non rimarrà. Non conviene a lui, non conviene alla Roma, non conviene a nessuno. E trovargli una sistemazione, almeno dal punto di vista dell’ingaggio, sarà meno problematico, visto che il giocatore ha un stipendio da circa 250.000 euro a stagione. Il suo procuratore, Andrea Pretti, sta già lavorando per trovargli la sistemazione giusta, tenendo conto so- prattutto di una cosa, cioè la possibilità per Zotti di andare a giocare. In pratica sono quasi due anni che non gioca, alla sua età rimanere fermo per così tanto tempo può essere solo negativo, Zotti ha bisogno di giocare per mettersi alla prova, dimostrare di potere starci nel calcio che conta.
L’approdo più probabile è la serie B, dove ci sono molte squadre disposte a dare fiducia a un giovane emergente. Una strada possibile è la Triestina dove negli anni passati la società giallorossa ha spedito in prestito prima Aquilani e, poi, lo scorso anno, Galloppa.