Post by Ray Sant on Aug 22, 2007 20:44:03 GMT 1
A buon fine la trasferta di Daniele Pradè e di Cristina Mazzoleni a Madrid.
La Roma ha trovato l'accordo con il Real Madrid ed il brasiliano è ora un giocatore della A.S. Roma.
Sacchi: Il brasiliano un grande colpo
«Sì, mi divertirei ad allenare questa Roma». Arrigo Sacchi sposa la squadra vista a Milano in Supercoppa e ribadisce la sua stima nei confronti di Luciano Spalletti: «Uno dei migliori tecnici in circolazione». Poi si sofferma sulla capacità dei singoli: «Dio ha donato a Totti un talento straordinario, Aquilani è un ragazzo interessantissimo», e presenta Cicinho. Due anni fa, nella breve esperienza da direttore tecnico del Real Madrid, fu proprio lui a dare l'ok all'acquisto del brasiliano: «Sulla fascia può far male. È veloce, agile e ha un solo difetto...».
Sulla Gazzetta ha definito "spavalda" la Roma di Supercoppa...
«Sono rimasto colpito dalla personalità della squadra. Quando andavo a scuola e non ero preparato mi sedevo all'ultimo banco, in fondo all'aula. Se sapevo la lezione, invece, mi mettevo ai primi posti. La Roma a San Siro si è seduta al primo banco perché era consapevole della propria forza. Ha giocato bene e ha vinto».
Possiamo puntare allo scudetto?
«Questo è tutto da vedere. Domenica l'Inter avrebbe potuto segnare al primo tiro in porta. La Roma, a differenza di altre squadre, per vincere deve stare sempre al 100%. Tutto deve girare per il verso giusto, in campo e fuori. Già la trasferta di Palermo sarà un test importantissimo, permetterà di capire se la vittoria di Milano non ha fatto calare l'attenzione. Per vincere nel calcio bisogna essere continui e avere un po' di fortuna».
In un'ipotetica griglia partiamo davanti alla Juventus?
«Anche questo è difficile da dire. Bisogna considerare la Champions League, per la Roma sarebbe fondamentale capitare in un girone non troppo impegnativo».
Le sarebbe piaciuto allenare questa Roma?
«Sicuramente mi sarei divertito. L'ambiente è fantastico e ci sono tanti giocatori di grande livello. Ma la Roma ha già un ottimo tecnico».
Ha un debole per Spalletti?
«La Roma è una delle squadre che mi diverte di più, pratica un calcio moderno e ha un gioco fluido. Spalletti è bravissimo, è uno dei migliori allenatori in circolazione».
Vi sentite con il mister?
«Preferirei non rispondere».
Come vuole. Ci parli di Cicinho, a Madrid in fin dei conti lo ha portato lei...
«Diciamo che ho dato un parere favorevole al suo acquisto».
Si può dire che lo conosce bene?
«Ho visto tantissime videocassette. È un giocatore agile, veloce e sulla fascia sa come far male».
Che limiti ha?
«Deve migliorare la fase difensiva, ma ripeto, per il resto è un ottimo giocatore. Con lui la Roma può fare un ulteriore salto di qualità».
L'ha conosciuto di persona?
«Sì, è un bravissimo ragazzo. A Madrid, dopo che sono andato via, ho avuto critiche molto positive sul suo conto».
La Roma ha già un certo Francesco Totti...
«Dio gli ha donato un talento straordinario, può giocare a lungo a questi livelli. Nella mia vita ho allenato giocatori che hanno avuto una carriera lunghissima come i vari Baresi, Maldini, Costacurta. Quando si va avanti con gli anni, bisogna allenarsi meglio. Tutto dipende da lui, certamente a livello tecnico ha poco da imparare. Comunque la Roma ha avuto un altro grande merito...».
Quale?
«Quello di aver saputo valorizzare giocatori come Perrotta, Doni e tanti altri. Quando sono arrivati non erano così forti. E poi a Milano ho visto un grande Aquilani, un ragazzo davvero interessantissimo».
Insomma, le milanesi e la Juventus devono tremare?
«Nel Calcio le motivazioni sono come la benzina. Se la Roma riuscirà a giocare su questi livelli può davvero battere chiunque».
La Roma ha trovato l'accordo con il Real Madrid ed il brasiliano è ora un giocatore della A.S. Roma.
Sacchi: Il brasiliano un grande colpo
«Sì, mi divertirei ad allenare questa Roma». Arrigo Sacchi sposa la squadra vista a Milano in Supercoppa e ribadisce la sua stima nei confronti di Luciano Spalletti: «Uno dei migliori tecnici in circolazione». Poi si sofferma sulla capacità dei singoli: «Dio ha donato a Totti un talento straordinario, Aquilani è un ragazzo interessantissimo», e presenta Cicinho. Due anni fa, nella breve esperienza da direttore tecnico del Real Madrid, fu proprio lui a dare l'ok all'acquisto del brasiliano: «Sulla fascia può far male. È veloce, agile e ha un solo difetto...».
Sulla Gazzetta ha definito "spavalda" la Roma di Supercoppa...
«Sono rimasto colpito dalla personalità della squadra. Quando andavo a scuola e non ero preparato mi sedevo all'ultimo banco, in fondo all'aula. Se sapevo la lezione, invece, mi mettevo ai primi posti. La Roma a San Siro si è seduta al primo banco perché era consapevole della propria forza. Ha giocato bene e ha vinto».
Possiamo puntare allo scudetto?
«Questo è tutto da vedere. Domenica l'Inter avrebbe potuto segnare al primo tiro in porta. La Roma, a differenza di altre squadre, per vincere deve stare sempre al 100%. Tutto deve girare per il verso giusto, in campo e fuori. Già la trasferta di Palermo sarà un test importantissimo, permetterà di capire se la vittoria di Milano non ha fatto calare l'attenzione. Per vincere nel calcio bisogna essere continui e avere un po' di fortuna».
In un'ipotetica griglia partiamo davanti alla Juventus?
«Anche questo è difficile da dire. Bisogna considerare la Champions League, per la Roma sarebbe fondamentale capitare in un girone non troppo impegnativo».
Le sarebbe piaciuto allenare questa Roma?
«Sicuramente mi sarei divertito. L'ambiente è fantastico e ci sono tanti giocatori di grande livello. Ma la Roma ha già un ottimo tecnico».
Ha un debole per Spalletti?
«La Roma è una delle squadre che mi diverte di più, pratica un calcio moderno e ha un gioco fluido. Spalletti è bravissimo, è uno dei migliori allenatori in circolazione».
Vi sentite con il mister?
«Preferirei non rispondere».
Come vuole. Ci parli di Cicinho, a Madrid in fin dei conti lo ha portato lei...
«Diciamo che ho dato un parere favorevole al suo acquisto».
Si può dire che lo conosce bene?
«Ho visto tantissime videocassette. È un giocatore agile, veloce e sulla fascia sa come far male».
Che limiti ha?
«Deve migliorare la fase difensiva, ma ripeto, per il resto è un ottimo giocatore. Con lui la Roma può fare un ulteriore salto di qualità».
L'ha conosciuto di persona?
«Sì, è un bravissimo ragazzo. A Madrid, dopo che sono andato via, ho avuto critiche molto positive sul suo conto».
La Roma ha già un certo Francesco Totti...
«Dio gli ha donato un talento straordinario, può giocare a lungo a questi livelli. Nella mia vita ho allenato giocatori che hanno avuto una carriera lunghissima come i vari Baresi, Maldini, Costacurta. Quando si va avanti con gli anni, bisogna allenarsi meglio. Tutto dipende da lui, certamente a livello tecnico ha poco da imparare. Comunque la Roma ha avuto un altro grande merito...».
Quale?
«Quello di aver saputo valorizzare giocatori come Perrotta, Doni e tanti altri. Quando sono arrivati non erano così forti. E poi a Milano ho visto un grande Aquilani, un ragazzo davvero interessantissimo».
Insomma, le milanesi e la Juventus devono tremare?
«Nel Calcio le motivazioni sono come la benzina. Se la Roma riuscirà a giocare su questi livelli può davvero battere chiunque».