Post by Ray Sant on Jul 9, 2006 23:27:14 GMT 1
E R O I C I E R O I C I E R O I C I
E R O I C I
Totti consegna al governatore della Calabria Loiero una maglia della Nazionale e una della Roma per i vibonesi colpiti dai nubifragi. Le due divise saranno vendute in un'asta pubblica e ricavato andra' a chi ha subito lutti, danni e disagi. 'E' un gesto di grande nobilta' di sentimenti - commenta Loiero -. Mi auguro di potere ospitare la squadra azzurra, simbolo dell'unita' del Paese, magari proprio a Vibo Valentia per ringraziarla con il calore e l'affetto della nostra gente'.
Vincere così è ancora più bello, anche dopo 120' di sofferenza incredibile. L'Italia è campione del Mondo per la quarta volta nella sua storia, 24 anni dopo il trionfo in Spagna. Cannavaro alza al cielo la Coppa del Mondo ed è l'immagine più bella che regala la notte di Berlino. Sono i rigori a decretare il successo azzurro e la sconfitta della Francia, quei rigori che nel 1994, a Pasadena, punirono l'Italia di Sacchi, quei rigori che nel 1990, in Italia, e nel '98, in Francia, ci girarono le spalle contro Argentina (in semifinale) e Francia (nei quarti).
Avevamo paura che la storia si ripetesse quando Italia e Francia sono arrivate a giocarsi il titolo dal dischetto. Come una maledizione senza fine. Ma stavolta i piedi degli azzurri non hanno tremato. Prima Pirlo, poi Materazzi, De Rossi, Del Piero e per finire Fabio Grosso. Un centro dopo l'altro, mentre la Francia sbagliava con Trezeguet (traversa) e diceva addio al sogno di diventare campione per la seconda volta.
Italia campione dopo 120' vibranti, non belli perché ad una finale non si può chiedere di essere bella, ma tremendamente emozionanti. Una vittoria di tutti, dal primo all'ultimo azzurro, la vittoria di Lippi e delle sue scelte, di Totti che ha lavorato come un matto per esserci dopo il gravissimo infortunio, di Grosso, decisivo con l'Australia, con la Germania e anche stasera, perché è stato lui a presentarsi sul dischetto per il rigore decisivo. La vittoria di Buffon, due soli gol subìti nel Mondiale, uno da un suo compagno, un altro su rigore. La vittoria di Cannavaro, di Zambrotta, di Pirlo, di Perrotta, di Gattuso. la vittoria di tutti.
Ma anche e soprattutto la vittoria del nostro calcio, caduto talmente in basso per lo scandalo che sembrava impossibile vederlo tornare in alto in questo modo. Diciamocela tutta, in pochi avrebbero scommesso un solo euro su un'Italia campione del Mondo quando a maggio Lippi radunò gli azzurri a Coverciano nel bel mezzo di interrogatori e intercettazioni. E invece il ct ha creato un gruppo impermeabile a tutto, è andato avanti per la sua strada e alla fine ha avuto ragione. La Coppa è il giusto premio ad un ct che fin dal suo arrivo ha creduto su un gruppo fino a portarlo sul gradino più alto del Mondo.
Onore alla Francia, che ai punti forse avrebbe meritato anche qualcosa in più, per quanto fatto vedere nell'arco dei 90' regolamentare e dei due supplementari. Una Francia che dopo essere partita forte (rigore di Zidane dopo 6') ha dovuto fare i conti con la reazione dell'Italia, brava a pareggiare subito i conti (con Materazzi) e a sfiorare il raddoppio (traversa di Toni).
Ma nella ripresa, quando doveva venir fuori la maggiore freschezza azzurra, è stata la squadra di Domenech a tenere il pallino del gioco, a sfruttare gli affondi di Malouda sulla sinistra e la velocità di Henry. Buffon ci ha messo una pezza, il resto lo ha fatto la solita granitica difesa. Qualcosa è cambiato quando Lippi ha tolto Totti e Perrotta inserendo Iaquinta e De Rossi e poi giocando la carta Del Piero per Camoranesi.
Nei supplementari, però, era ancora la Francia a spingere di più e a sfiorare il gol, prima con Ribery e poi con Zidane, il cui colpo di testa a botta sicura trovava la manona di Buffon a dirgli di no. Domenech inseriva Trezeguet e poi Wiltord (togliendo Henry), ma la Francia restava in dieci nel secondo supplementare perché Zidane macchiava la sua ultima gara della carriera con una testata al petto di Materazzi che costringeva l'arbitro Elizondo (buona direzione) a cacciarlo fuori.
Per la seconda volta nella sua storia, la Coppa si decideva ai rigori. Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero, gli azzurri non sbagliavano. La Francia faceva centro con Wiltord, Abidal e Sagnol, Trezeguet invece colpiva la traversa. Toccava così a Grosso il tiro della vittoria. La palla finiva in rete, la festa azzurra poteva iniziare. Siamo noi i campioni.
Italia-Francia 6-4 dcr (1-1, 1-1, 1-1, 1-1)
ITALIA (4-4-1-1): Buffon 7, Zambrotta 6.5, Cannavaro 8, Materazzi 7, Grosso 7, Camoranesi 6.5 (41' st Del Piero 6), Pirlo 7, Gattuso 7, Perrotta 6 (15' st De Rossi 6.5), Totti 6.5 (15' st Iaquinta 6), Toni 6.5. (12 Peruzzi, 2 Zaccardo, 22 Oddo, 6 Barzagli, 17 Barone, 11 Gilardino, 18 Inzaghi, 14 Amelia). All.: Lippi 10.
FRANCIA (4-2-3-1): Barthez 6, Sagnol 6.5, Thuram 6.5, Gallas 6, Abidal 6.5, Vieira 5.5 (11' st Diarra 6), Makelele 6.5, Ribery 6 (10' pts Trezeguet 5), Zidane 4, Malouda 7.5, Henry 7 (2' sts Wiltord 5) (1 Landreau, 23 Coupet, 2 Boumsong, 13 Silvestre, 17 Givet, 21 Chimbonda, 8 Dhorasoo, 18 Diarra, 11 Wiltord, 14 Saha, 9 Govou). All.: Domenech 6.
Arbitro: Elizondo (Argentina).
Reti: nel pt 7' Zidane su rigore, 19' Materazzi.
Recupero: 2' e 2'; 0 e 1'.
Angoli: 7 a 5 per la Francia
Note: Espulso Zidane al 5' sts per una testata a Materazzi, non vista dall'arbitro e segnalata dall'assistente Garcia. Ammoniti Zambrotta, Diarra e Sagnol per gioco falloso. Malouda per proteste. Spettatori 69.000