Post by Ray Sant on Apr 16, 2008 11:38:37 GMT 1
LA CONFERENZA DELL'ALLENATORE
«Nervosi no ma rabbiosi e grintosi sì»
«Cambieremo qualcosa, abbiamo degli affaticati
Vogliamo far vivere una serata importante ai tifosi»
TIZIANO RICCARDI da ilRomanista
Forse stavolta Luciano Spalletti ha capito cosa serve alla Roma per essere ancora più grande di quello che è. No, non è una punta di peso e nemmeno un esterno sinistro di gamba. No. È una dote che è emersa domenica a Udine dopo il vantaggio di Di Natale e che fino a quel momento era rimasta nascosta: la cattiveria agonistica. Sarà stato il duro confronto Doni-Panucci, sarà stato altro, quel che è certo che al tecnico quell'atteggiamento, che ha portato i giallorossi a segnare 3 gol in venticinque minuti, è piaciuto: «Certe cose sono state riportate correttamente, altre no - ha detto il tecnico in conferenza stampa riferendosi alla lite tra il difensore e il portiere - Nello spogliatoio abbiamo parlato analizzando quello che è successo, come sempre si fa, è stato fatto un discorso in funzione della grande prestazione dei ragazzi. Se vanno a rivedere quella partita, si vede la rabbia che a volte ci è mancata. Questo è l'atteggiamento che dobbiamo rincorrere per fare sempre meglio. Il nervosismo fa male in qualsiasi contesto, ma la rabbia e la grinta no». Dei sassolini sul caso, però, se li vuole togliere: «Il discorso è che c'è qualcuno che fa trapelare ciò che fa comodo, questo lo dico senza problemi. I ragazzi si sono chiariti, va bene così. Non possiamo pretendere che siano tutti amici, a me interessa che facciano risultati. Lo voglio io, lo vogliono i tifosi, lo vuole la società».
ALTRO CHE RISERVE Intanto l'attualità è la Coppa Italia con l'andata delle semifinali di Coppa Italia. Alle 18 all'Olimpico si gioca Roma-Catania, senza alcuni titolari (De Rossi, Aquilani, Cassetti, Ferrari e Doni) e Spalletti ha fatto capire chiaramente che qualcosa cambierà nella formazione, rispetto ai titolari schierati domenica. Uno di questi è Brighi, peraltro decisivo al suo ingresso al Friuli, che vestirà i panni di Capitan Futuro. «Matteo ha sempre fatto il suo - il pensiero del tecnico - e nell'ultima occasione lo abbiamo visto (assist gol per Giuly, ndr ). Mi aspetto che calciatori del genere non vengano definiti "seconde linee". Si dice che per arrivare a grandi livelli si abbia bisogno di una rosa ampia sotto l'aspetto dei numeri e della qualità. E la rosa, per fortuna, ce l'abbiamo. Tutti hanno dato il loro contributo, ringraziando la società che ci ha messo a disposizione queste risorse». Massime attenzioni per questo appuntamento, il terzo consecutivo sotto la gestione Spalletti: «Noi ci andiamo a giocare la partita, sapendo che sarà sicuramente difficile, il Catania, pur non in un'ottima posizione di classifica, sta giocando a buoni livelli. Le insidie ci sono tutte, mi aspetto che ci sia la volontà e la voglia di arrivare in finale che si gioca nel nostro stadio. Sarebbe un'altra serata importante da far vivere ai nostri tifosi».
CASO TOTTI Non è bastata una reazione orgogliosa, una prova gagliarda e tre gol d'autore per portare in prima pagina un po' di sano calcio. Dopo Udinese-Roma si è parlato solo del "vaffa" di Totti e del già citato diverbio tra Panucci e Doni: «La mia idea - continua l'allenatore - è sempre la stessa: il direttore di gara si è sentito in colpa e ha interpretato la cosa con un po' di responsabilità. Francesco si è reso conto di aver sbagliato, lo ha detto, Rizzoli ha arbitrato benissimo la partita. Dispiacerebbe se venisse fermato, come ho letto. Rizzoli ha peccato di personalità? No, ha sempre avuto personalità, quello è stato un episodio particolare». Puntuale, lunedì, è arrivato il comunicato di scuse di Totti dopo il bailamme mediatico. La Roma, da parte sua, ha preferito non intervenire e non rispondere ai soliti editoriali al veleno dei giornali del nord: «Sono state fatte le cose corrette - osserva Spalletti - lui ha fatto bene a scusarsi. Preferirei che gli altri non tirassero in ballo i nostri ragazzi, però io non voglio partecipare a questo giochino. Francesco ha una visibilità particolare, può essere trascinato dentro queste situazioni, noi abbiamo detto la verità e siamo a posto».
MANCINI SÌ, MANCINI NO Altro capitolo scottante è la gestione di Mancini che, con l'affermazione definitiva di Vucinic sulla corsia di sinistra, trova sempre meno spazio. E il malcontento del brasiliano aumenta. Spalletti, però, preferisce non parlare di "caso": «Vucinic è un calciatore importante e merita spazio. Non bisogna considerare gli esclusi come impermalositi. Il gruppo è sempre lo stesso, ma sono tre anni che si vogliono fare delle distinzioni. Questo gruppo ha imparato a giocare senza Totti, nonostante sia indispensabile. È lo stesso discorso, qui le cose si fanno per vincere, per ottenere un risultato. Vucinic ha fatto bene, ha fatto gol. Ora si vuole far passare Mancini come una vittima, ma non è così. Sta al ragazzo impegnarsi di più per riprendere il posto. Se questo stato caratteriale lo limita, allora deve crescere. Ripeto, deve essere forte la Roma, devono essere forti le maglie, non pensare ai singoli. L'Olimpico può essere il trampolino di Mancini? Lui deve solo credere di essere meglio di quello che è e non accettare mai un rendimento al di sotto delle sue possibilità».
Roma 1 Catania 0
(gol di Francesco Totti)
ROMA: Curci; Cicinho (31’st Vucinic), Mexes, Panucci, Antunes (37’st Tonetto); Brighi, Perrotta; Mancini, Giuly, Esposito (13’st Pizarro); Totti.
In panchina: J.Sergio, Juan, De Rossi, Taddei.
Allenatore: Spalletti.
CATANIA: Polito; Silvestri, Stovini, Silvestre, Alvarez (37’st Sabato); Gazzola, (1’st Izco), Edusei, Tedesco, Mascara; Spinesi (25’st Morimoto), Martinez.
In panchina: Rossi, Terlizzi, Baiocco, Biagianti.
Allenatore: Zenga
ARBITRO: Ayroldi di Molfetta
NOTE: serata buona, terreno in perfette condizioni, spettatori 15.000, incasso 189.000 euro. Angoli 3-2 per la Roma. Ammoniti Mexes, Martinez e Tedesco. Recupero: 0′; 3′.
Le mie pagelle;-
Curci s.v.
Cicinho 7
Mexes 6,5
Panucci 5
Antunes 6
Mancini 5,5
Brighi 6,5
Perrotta 5
Esposito 5
Giuly 6
TOTTI 8
Vucinic 6
Pizarro 5,5
Tonetto 6