Post by caputmundi on Jun 17, 2008 8:15:20 GMT 1
Purtroppo le mie idee non sono così positive, se le cose restano come stanno.
La Roma da quando è uscita fuori la storia di Soros non ha mai rilasciato dichiarazioni chiare, né sul destino societario né sulle intenzioni di mercato.
Spalletti va a parlare con Abramovic e si rinchiude nel silenzio, salvo poi fare una conferenza stampa per smentire tutto; peccato che fosse lo stesso giorno in cui dall'Inghilterra arrivava la notizia dell'ingaggio di Scolari sulla panca dei blues.
Sempre Spalletti si sbilancia come non mai e rilascia una serie di dichiarazioni più eloquenti: "Servono due grandi giocatori: un centravanti e un esterno", "Con la società dobbiamo fare chiarezza". Quindi a metà giugno l'allenatore deve ancora parlare con i suoi dirigenti.
Non pretendo acquisti al volo, il tempo c'è, ma almeno una strategia e meno chiacchiere incerte sì.
Tra l'altro, vista l'acqua alla gola di ItalPetroli, la Roma potrà investire circa 20 milioni: spicci, per quelle che sono le cifre che girano attorno ai grandi giocatori e considerato che la seconda metà di Vucinic costerà 10 milioni - più Okaka in prestito.
Di nomi se ne fanno tanti, se arriva Riise sulla sinistra sono più che contento, ma si è anche parlato di Guberti ( ) in questi giorni perché il Liverpool non si smuove dalla richiesta di 6 milioni e il giocatore vorrebbe 3 milioni l'anno.
In attacco si parla di Mutu, Mario Gomez, Elmander, Huntelaar, Luis Fabiano e Ben Arfa. Benissimo tutti, specialmente l'ultimo. Il problema è che poi tutti i giornali raccontano di Saha in prestito, che è un ex calciatore anche abbastanza pippa.
Per Mancini la Roma vuole solo soldi, 15 milioni. Ma li reinvestirà? E siamo sicuri che l'Inter, quando sarà forte dell'accordo col calciatore (stavolta con il beneplacito della Roma), non proverà giustamente a proporre qualche scambio? Senza offesa, ma non voglio sentire parlare né di Crespo, né di Cruz, né di Suazo.
In sostanza: non si capisce bene se questi 20 milioni comprendano la cessione di Mancini. E soprattutto se nell'affare Vucinic c'entrino qualcosa. Se fosse così, sarebbe un mercato deludente e senza giustificazioni (perdonatemi, ma a me del destino di ItalPetroli non importa una mazza beata). Se non fosse così, ci sarebbero 35 milioni da spendere, che comunque non permettono un salto di qualità elevato anche se può scapparci una bella novità.
Per questo motivo, e so benissimo di dire una cosa tremenda, se la Roma vuole veramente fare almeno due colpi eccellenti, deve vendere un pezzo pregiato (Aquilani, valutato all'incirca 40 milioni).
Comunque la cosa che più mi fa tristezza è percepire questo immobilismo, ad ogni livello, di Rosella Sensi, di Pradè e di Conti. Non è possibile che sia Spalletti a fare le conferenze e a parlare dei suoi desideri privati.
La Roma da quando è uscita fuori la storia di Soros non ha mai rilasciato dichiarazioni chiare, né sul destino societario né sulle intenzioni di mercato.
Spalletti va a parlare con Abramovic e si rinchiude nel silenzio, salvo poi fare una conferenza stampa per smentire tutto; peccato che fosse lo stesso giorno in cui dall'Inghilterra arrivava la notizia dell'ingaggio di Scolari sulla panca dei blues.
Sempre Spalletti si sbilancia come non mai e rilascia una serie di dichiarazioni più eloquenti: "Servono due grandi giocatori: un centravanti e un esterno", "Con la società dobbiamo fare chiarezza". Quindi a metà giugno l'allenatore deve ancora parlare con i suoi dirigenti.
Non pretendo acquisti al volo, il tempo c'è, ma almeno una strategia e meno chiacchiere incerte sì.
Tra l'altro, vista l'acqua alla gola di ItalPetroli, la Roma potrà investire circa 20 milioni: spicci, per quelle che sono le cifre che girano attorno ai grandi giocatori e considerato che la seconda metà di Vucinic costerà 10 milioni - più Okaka in prestito.
Di nomi se ne fanno tanti, se arriva Riise sulla sinistra sono più che contento, ma si è anche parlato di Guberti ( ) in questi giorni perché il Liverpool non si smuove dalla richiesta di 6 milioni e il giocatore vorrebbe 3 milioni l'anno.
In attacco si parla di Mutu, Mario Gomez, Elmander, Huntelaar, Luis Fabiano e Ben Arfa. Benissimo tutti, specialmente l'ultimo. Il problema è che poi tutti i giornali raccontano di Saha in prestito, che è un ex calciatore anche abbastanza pippa.
Per Mancini la Roma vuole solo soldi, 15 milioni. Ma li reinvestirà? E siamo sicuri che l'Inter, quando sarà forte dell'accordo col calciatore (stavolta con il beneplacito della Roma), non proverà giustamente a proporre qualche scambio? Senza offesa, ma non voglio sentire parlare né di Crespo, né di Cruz, né di Suazo.
In sostanza: non si capisce bene se questi 20 milioni comprendano la cessione di Mancini. E soprattutto se nell'affare Vucinic c'entrino qualcosa. Se fosse così, sarebbe un mercato deludente e senza giustificazioni (perdonatemi, ma a me del destino di ItalPetroli non importa una mazza beata). Se non fosse così, ci sarebbero 35 milioni da spendere, che comunque non permettono un salto di qualità elevato anche se può scapparci una bella novità.
Per questo motivo, e so benissimo di dire una cosa tremenda, se la Roma vuole veramente fare almeno due colpi eccellenti, deve vendere un pezzo pregiato (Aquilani, valutato all'incirca 40 milioni).
Comunque la cosa che più mi fa tristezza è percepire questo immobilismo, ad ogni livello, di Rosella Sensi, di Pradè e di Conti. Non è possibile che sia Spalletti a fare le conferenze e a parlare dei suoi desideri privati.