Post by spqr on Aug 25, 2005 6:39:43 GMT 1
E’ in forza al Betis Siviglia Marco Assuncao perché voleva fare il suo mestiere, giocare al pallone. Ma nel cuore c’è ancora la Roma. Qui il brasiliano ha passato tre anni e “qui, dice in diretta a Te la do io Tokio su Centro Suono Sport, “mi è piaciuto moltissimo giocare. Ho lasciato molti amici lì. Ma siamo professionisti e un giorno siamo qui, il giorno dopo altrove. Dobbiamo giocare dove meglio in quel momento per noi”.
Doverosi allora i complimenti perché la sua squadra attuale proprio ieri ha superato il turno per accedere alla Champions League in quella che è stata una “una partita molto difficile contro una squadra ( Il Monaco) abituata a giocare la Champions mentre per noi del Betis era la prima volta”. Il suo apporto non è stato da poco nella scorsa stagione e i suoi propositi sono di “migliorare e fare più gol. D’altronde sto benissimo qui, ho ancora tre anni di contratto. La città è piccola e bella”. Tanto più che ora “siamo classificati in Champions e voglio fare bene col Betis in Europa”.
La voglia di giocare. Sempre la stessa da quando dovette andare via dalla Roma di Capello un po’ troppo avara di spazi per lui. Il rapporto con il tecnico di Pieris “era molto buono, non ho niente contro di lui. Ha vinto tutto dovunque è andato. Ma alla Roma aveva tanti giocatori da utilizzare ed io non rientravo fra questi”. Nessun rimpianto perciò sulla decisione perché “uscire nel momento giusto dalla Roma è stato bene per me”.
Restano bei ricordi e grandi amicizie, Cafù e Aldair, “giocatori grandissimi e grandi amici, che mi hanno aiutato tanto quando sono arrivato e nel periodo in cui sono rimasto alla Roma”. E per un altro brasiliano, Taddei, spende parole di stima, “è un bel giocatore”, dice, “contro il quale ho giocato più volte in Brasile”.
E torna sempre sulla Roma “mi manca tantissimo”, dice, e quando Riccardo Galopeira, per una brincadera (per gioco), gli chiede cosa farebbe se la Roma chiedesse il suo cartellino, impiega non più di tre secondi a rispondere che sì, “tornerei alla Roma! Di questo parlano i presidenti ed io sono qui a Siviglia ora, ma i tifosi qui non sono proprio come quelli della Roma”.
Ne sappiamo qualcosa.
Doverosi allora i complimenti perché la sua squadra attuale proprio ieri ha superato il turno per accedere alla Champions League in quella che è stata una “una partita molto difficile contro una squadra ( Il Monaco) abituata a giocare la Champions mentre per noi del Betis era la prima volta”. Il suo apporto non è stato da poco nella scorsa stagione e i suoi propositi sono di “migliorare e fare più gol. D’altronde sto benissimo qui, ho ancora tre anni di contratto. La città è piccola e bella”. Tanto più che ora “siamo classificati in Champions e voglio fare bene col Betis in Europa”.
La voglia di giocare. Sempre la stessa da quando dovette andare via dalla Roma di Capello un po’ troppo avara di spazi per lui. Il rapporto con il tecnico di Pieris “era molto buono, non ho niente contro di lui. Ha vinto tutto dovunque è andato. Ma alla Roma aveva tanti giocatori da utilizzare ed io non rientravo fra questi”. Nessun rimpianto perciò sulla decisione perché “uscire nel momento giusto dalla Roma è stato bene per me”.
Restano bei ricordi e grandi amicizie, Cafù e Aldair, “giocatori grandissimi e grandi amici, che mi hanno aiutato tanto quando sono arrivato e nel periodo in cui sono rimasto alla Roma”. E per un altro brasiliano, Taddei, spende parole di stima, “è un bel giocatore”, dice, “contro il quale ho giocato più volte in Brasile”.
E torna sempre sulla Roma “mi manca tantissimo”, dice, e quando Riccardo Galopeira, per una brincadera (per gioco), gli chiede cosa farebbe se la Roma chiedesse il suo cartellino, impiega non più di tre secondi a rispondere che sì, “tornerei alla Roma! Di questo parlano i presidenti ed io sono qui a Siviglia ora, ma i tifosi qui non sono proprio come quelli della Roma”.
Ne sappiamo qualcosa.