Post by CUOREROSSOEGIALLO on Sept 28, 2005 8:31:02 GMT 1
“ La Roma l’ ho scelta io”
Nonda: Potevo andare alla Juve, ma qui mi volevano di più e io ho puntato su una delle squadre più forti
Con la tua doppietta di mercoledì contro il Parma hai conquistato la tifoseria. Tutti si aspettano che tu porti in alto la Roma con i tuoi gol..
“Siamo appena all’inizio della stagione, la prima partita è sempre difficile. Ho avuto la fortuna di segnare subito, spero di continuare a migliorarmi, lo farò giorno dopo giorno”.
Hai preso il posto di Montella, il miglior realizzatore in attività in Italia. Cosa pensi di questa concorrenza?
“La concorrenza è positiva in una squadra, ognuno cerca di dare il massimo per vincere. La competizione fa bene al gruppo”.
Sembrava che a luglio la tua avventura giallorossa fosse già finita per colpa della Fifa. Sei stato mai tentato di mollare questa opportunità?
“La mia vita è cambiata negli ultimi mesi, sono passato dalla possibilità di andare alla Juve alla realtà della Roma. La Roma è la squadra che mi ha voluto più di tutti, mi cercava da quasi tre anni. Per me è stata la scelta migliore perché preferisco giocare in una squadra dove mi sento importante”.
immagine di repertorio
Immagine di repertorio
A proposito, come è andata con la Juve ?
“Con la Juve avevo sostenuto le visite mediche, i risultati sono stati gli stessi ottenuti con i medici della Roma. Non credo che le ragioni siano legate alle visite mediche. Credo che abbiano influito le motivazioni, la Roma mi ha voluto di più e questo ha influito sulla mia decisione. Potevo anche andare alla Juve, ho scelto la Roma. Con la Juve non c’era stato niente di concreto, nessun contratto scritto, avevo solo intese verbali con i dirigenti della Juve che ho incontrato quando scadeva il contratto. Nello stesso periodo ho cercato di capire se c’era la possibilità di prolungare con il Monaco e mi avevano cercato altre squadre inglesi e spagnole. Poi ho fatto la mia scelta”.
Molti hanno messo in dubbio la tua integrità fisica dopo l’intervento al ginocchio. Ti credevano finito..
“La mia soddisfazione personale è aver superato questo brutto infortunio, aver dimostrato a me stesso di essere riuscito ad andare avanti, dopo aver ottenuto risultati importanti prima in Svizzera, poi in Francia. E poi la soddisfazione di essere arrivato in una grande squadra come la Roma. C ’era qualcuno che mi riteneva finito, che credeva non potessi più avere ambizioni di un certo livello”.
Si diceva che eri un giocatore che avrebbe avuto bisogno di sentirsi titolare per stare tranquillo. E invece?
“Come tutti i giocatori vorrei sempre scendere in campo. Credo che sia normale voler far parte del gruppo attivo, sentirsi un giocatore che ha grandi ambizioni. Io voglio conquistare il ruolo per il quale sono stato scelto e cercare di mantenerlo”.
Quanti gol pensi di poter promettere alla piazza?
“Ho sempre segnato tanto, ma non fisso mai degli obiettivi specifici. Non l’ ho mai fatto. L’unico obiettivo è segnare tanto”.
Credi di poter far parte di un progetto a lungo termine?
“Ho scelto una delle squadre più forti del campionato italiano. Se dovessi passare qui i migliori anni della mia carriera mi farebbe molto piacere”.
Tornando al blocco del mercato imposto dalla Fifa, che sensazioni hai provato?
“E’ normale che fossi un po’ preoccupato e lo era anche la mia famiglia che dall’Africa leggeva su internet che il mio contratto non era valido. Ma i dirigenti giallorossi mi hanno sempre rassicurato che era solo una questione burocratica e che si sarebbe sistemato tutto. Non ho mai pensato di lasciare la Roma. Solo se il blocco fosse stato confermato mi sarei posto il problema di andare in un’altra squadra”.
Pensi di poter ripetere il campionato di due anni fa?
“Devo migliorare, abituarmi al campionato italiano, probabilmente un giorno mi sentirò quello di due anni fa. Ma ho ancora tanta strada da fare, mi devo adattare a sistemi di gioco che non conoscevo prima”.
Con Kuffour hai un gran bel rapporto..
“Tra di noi c’è un legame di amicizia più profonda come è normale che sia tra le persone che hanno la stessa provenienza. Ma quello che fa la differenza in questa Roma è lo spirito di gruppo che ci fa sentire tutti molto uniti”
C’è un giocatore particolare al quale rubi i trucchi del mestiere?
“Mi ispiro a Weah. Fisicamente mi sento molto bene perché prima di arrivare a Roma avevo già cominciato ad allenarmi da solo. Devo solo recuperare il ritmo partita perché negli ultimi tempi per varie vicissitudini avevo giocato poco”.
Nonda: Potevo andare alla Juve, ma qui mi volevano di più e io ho puntato su una delle squadre più forti
Con la tua doppietta di mercoledì contro il Parma hai conquistato la tifoseria. Tutti si aspettano che tu porti in alto la Roma con i tuoi gol..
“Siamo appena all’inizio della stagione, la prima partita è sempre difficile. Ho avuto la fortuna di segnare subito, spero di continuare a migliorarmi, lo farò giorno dopo giorno”.
Hai preso il posto di Montella, il miglior realizzatore in attività in Italia. Cosa pensi di questa concorrenza?
“La concorrenza è positiva in una squadra, ognuno cerca di dare il massimo per vincere. La competizione fa bene al gruppo”.
Sembrava che a luglio la tua avventura giallorossa fosse già finita per colpa della Fifa. Sei stato mai tentato di mollare questa opportunità?
“La mia vita è cambiata negli ultimi mesi, sono passato dalla possibilità di andare alla Juve alla realtà della Roma. La Roma è la squadra che mi ha voluto più di tutti, mi cercava da quasi tre anni. Per me è stata la scelta migliore perché preferisco giocare in una squadra dove mi sento importante”.
immagine di repertorio
Immagine di repertorio
A proposito, come è andata con la Juve ?
“Con la Juve avevo sostenuto le visite mediche, i risultati sono stati gli stessi ottenuti con i medici della Roma. Non credo che le ragioni siano legate alle visite mediche. Credo che abbiano influito le motivazioni, la Roma mi ha voluto di più e questo ha influito sulla mia decisione. Potevo anche andare alla Juve, ho scelto la Roma. Con la Juve non c’era stato niente di concreto, nessun contratto scritto, avevo solo intese verbali con i dirigenti della Juve che ho incontrato quando scadeva il contratto. Nello stesso periodo ho cercato di capire se c’era la possibilità di prolungare con il Monaco e mi avevano cercato altre squadre inglesi e spagnole. Poi ho fatto la mia scelta”.
Molti hanno messo in dubbio la tua integrità fisica dopo l’intervento al ginocchio. Ti credevano finito..
“La mia soddisfazione personale è aver superato questo brutto infortunio, aver dimostrato a me stesso di essere riuscito ad andare avanti, dopo aver ottenuto risultati importanti prima in Svizzera, poi in Francia. E poi la soddisfazione di essere arrivato in una grande squadra come la Roma. C ’era qualcuno che mi riteneva finito, che credeva non potessi più avere ambizioni di un certo livello”.
Si diceva che eri un giocatore che avrebbe avuto bisogno di sentirsi titolare per stare tranquillo. E invece?
“Come tutti i giocatori vorrei sempre scendere in campo. Credo che sia normale voler far parte del gruppo attivo, sentirsi un giocatore che ha grandi ambizioni. Io voglio conquistare il ruolo per il quale sono stato scelto e cercare di mantenerlo”.
Quanti gol pensi di poter promettere alla piazza?
“Ho sempre segnato tanto, ma non fisso mai degli obiettivi specifici. Non l’ ho mai fatto. L’unico obiettivo è segnare tanto”.
Credi di poter far parte di un progetto a lungo termine?
“Ho scelto una delle squadre più forti del campionato italiano. Se dovessi passare qui i migliori anni della mia carriera mi farebbe molto piacere”.
Tornando al blocco del mercato imposto dalla Fifa, che sensazioni hai provato?
“E’ normale che fossi un po’ preoccupato e lo era anche la mia famiglia che dall’Africa leggeva su internet che il mio contratto non era valido. Ma i dirigenti giallorossi mi hanno sempre rassicurato che era solo una questione burocratica e che si sarebbe sistemato tutto. Non ho mai pensato di lasciare la Roma. Solo se il blocco fosse stato confermato mi sarei posto il problema di andare in un’altra squadra”.
Pensi di poter ripetere il campionato di due anni fa?
“Devo migliorare, abituarmi al campionato italiano, probabilmente un giorno mi sentirò quello di due anni fa. Ma ho ancora tanta strada da fare, mi devo adattare a sistemi di gioco che non conoscevo prima”.
Con Kuffour hai un gran bel rapporto..
“Tra di noi c’è un legame di amicizia più profonda come è normale che sia tra le persone che hanno la stessa provenienza. Ma quello che fa la differenza in questa Roma è lo spirito di gruppo che ci fa sentire tutti molto uniti”
C’è un giocatore particolare al quale rubi i trucchi del mestiere?
“Mi ispiro a Weah. Fisicamente mi sento molto bene perché prima di arrivare a Roma avevo già cominciato ad allenarmi da solo. Devo solo recuperare il ritmo partita perché negli ultimi tempi per varie vicissitudini avevo giocato poco”.