Post by asr on Oct 4, 2005 15:19:49 GMT 1
Seconda sconfitta all’Olimpico, la Nazionale forse arriva nel momento giusto per dimenticare la delusione.
«Quella di domenica è stata una partita brutta e sfortunata. Non abbiamo giocato bene, però mi sembra che in questo inizio di stagione qualche errore arbitrale ci ha condizionato. Anche domenica c’è stato un fallo di mano plateale, come quello di Vargas a Livorno. Con quei due rigori nettissimi, senza fare vittimismo e senza andare a ricordare altri episodi sfavorevoli, la nostra classifica sarebbe stata diversa».
Contro il Siena una scivolone pesante, firmato per giunta da tre ex laziali...
«Il Siena è stato fortunato, con tre tiri in porta ha fatto tre gol. Da tifoso mi dispiace che abbiano segnato tre giocatori che hanno vestito la maglia della Lazio, ma il calcio è questo. Il Siena ha fatto la sua partita, si è trovato per due volte in vantaggio e poi si è chiuso nella sua area. Se l’è giocata nelle migliori condizioni possibili».
E intanto con questa sconfitta la classifica è critica. Dodicesimo posto, gli stessi punti di un anno fa.
«L’inizio di stagione non è stato quello che volevamo e speravamo. Ma crediamo in questo progetto, con Spalletti stiamo lavorando bene. Dobbiamo fare quadrato intorno al nostro allenatore per superare questo momento. Sarebbe un grave errore mettere tutto in discussione dopo sei giornate. Significherebbe rischiare di ritrovarci in una situazione peggiore di quella dello scorso anno ».
Come si esce da questa situazione?
«Bisogna mantenere la fiducia nel gruppo e avere pazienza. Adesso c’è un gioco rispetto al passato e dobbiamo proseguire su questa strada. Ci sono tanti giocatori giovani e nessuno quest’anno si tira indietro. Noi ci crediamo, sappiamo che continuando a lavorare come abbiamo fatto finora i risultati arriveranno. Ma chi non è contento lo dica chiaramente, per non creare equivoci. Ci rimboccheremo le maniche, vedrete che i gol arriveranno. Se seguiremo l’allenatore nel suo progetto usciremo da questo periodo storto ».
Quali sono adesso le prospettive della Roma?
«Credo che con la forza del gruppo e insistendo con il gioco potremo ancora sperare di competere con le grandi. Sembra paradossale dirlo oggi, dopo una sconfitta come quella con il Siena, ma noi ci crediamo. Siamo convinti che quest’anno si possa ottenere qualche risultato importante. Queste difficoltà che abbiamo incontrato all’inizio della stagione devono servire da stimolo a tutti, anche all’ambiente esterno, che dovrebbe avere più equilibrio. Io parlo vivendo la situazione dall’interno della squadra e in tutti vedo lo spirito giusto. Possiamo anche sbagliare, ma l’impegno da parte di ognuno di noi è ai massimi livelli».
Cosa manca alla Roma?
«I numeri dicono che facciamo meno gol. Bisogna fare qualcosa di più, innanzitutto cercare di imporre sempre il nostro gioco. La soluzione è questa, cercare di imporre il gioco con più facilità in ogni partita. E’ questa la strada per arrivare alle posizioni di classifica che ci competono».
Eppure rispetto alla scorsa stagione la squadra sembra cresciuta molto. Come professionalità, come applicazione, sul piano dei comportamenti.
«C’è stato un cambiamento di testa di tanti giocatori. Venivamo da un campionato fallimentare, abbiamo una grande voglia di riscatto».
Ma intanto cominciano ad arrivare le prime critiche per Spalletti.
«Non condivido questo atteggiamento. Spalletti è un allenatore giovane, preparato, che vanta già un’esperienza importante. Spetta a noi metterlo nelle condizioni migliori per lavorare e per risolvere i problemi che abbiamo incontrato».
La gente è delusa, sono ricominciati i processi.
«Sono il primo ad accettare le critiche, se costruttive e serene. Purchè non ci siano pregiudizi per interessi personali. Le critiche dei tifosi le accetto sempre, loro pagano il biglietto e hanno il diritto di esprimere il loro giudizio. Quello che non accetto sono le critiche di certi pseudo-tifosi che a secondo delle loro convenienze dicono di essere tifosi e basta. Ma io non li ho mai visti pagare per andare allo stadio, eppure sono spesso in tribuna con biglietti omaggio. Ci sono critiche di parte sollecitate per convenienza da qualche spiffero interno».
A chi si riferisce?
«A quello che si ascolta e in certi casi si legge. Si può criticare, ma poi non si possono chiedere favori o concessioni. Mi dà fastidio che le stesse persone che assumono da sempre un atteggiamento critico nei confronti della Roma vanno poi a chiedere privilegi a qualche dirigente. Questo andazzo deve finire e sono convinto che i diretti interessati sanno a chi mi riferisco».
Dopo la sosta la trasferta di Empoli e a seguire il derby. La Roma ha bisogno di ritrovare il morale per preparare al meglio la stracittadina.
«Purtroppo nelle ultime due partite, tra Cagliari e Siena, abbiamo raccolto un solo punto. In questo periodo non ci gira bene, non riusciamo a sfruttare la occasioni che creiamo. Dovremo essere più cinici per concretizzarle. Quello con il Siena era un appuntamento da non fallire. A questo punto saranno fondamentali i tre punti contro l’Empoli per affrontare il derby con tranquillità».
Vedere la Lazio davanti a voi che effetto vi fa?
«Non ci siamo abituati e un po’ dà fastidio, ma il campionato è ancora lungo. L’importante è restare tranquilli con la voglia e la determinazione che ci sta trasmettendo Spalletti».
Cassano è tornato titolare, ma non è riuscito a incidere.
«A me non interessa parlare di questo. In attacco mi trovo bene con qualsiasi compagno. Speriamo che gli infortunati recuperino in fretta. Abbiamo bisogno di tutti».
Continua a far discutere la trattativa per il rinnovo del suo contratto.
«Scusate, ma non voglio entrarci. Sono cose che riguardano lui e la società e non devono investire nè me, nè i miei compagni. Chi vuole far parte di questo gruppo deve essere contento di farlo e avere fiducia nell’allenatore e nella struttura societaria».
Sara' l'ultimo Mondiale?«Sì, potrebbe essere così. E per questo il mio secondo Mondiale vale molto. E’ parecchio tempo che non facciamo belle figure con la Nazionale nelle grandi competizioni e questo Mondiale vogliamo affrontarlo con lo spirito giusto».
Che cosa potrebbe allontanarla dalla Nazionale a trent’anni?
«I troppi ritiri. Ma lasciare dopo una grande vittoria sarebbe perfetto».
Quali sono oggi i più forti giocatori al mondo?
Troppi ritiri in azzurro lasciare vincendo sarebbe straordinario. Poulsen?
Ora tutti sanno che è sleale anche se io ho sbagliato con lui e con Colonnese Errori che non ripeterei La paternità mi ha cambiato
«Ronaldinho, Rooney, Ronaldo».
Lo stadio Olimpico vuoto ci fa un effetto particolare Mi manca la Champions Conti-Pradè-Di Francesco ora lo società funziona Il futuro? Sono tranquillo E se Ronaldo ci casca...
gli dico di venire a Roma
Ronaldo?
Se lo ritrovasse da avversario gli stringerebbe la mano?
«All’inizio della partita a centrocampo devo farlo per forza, poi si vedrà. Sicuramente no. Non lo ritengo un giocatore leale».
Domenica si è ritrovato di fronte Colonnese, con il quale c’erano stati problemi lo scorso anno.
«Per me è un capitolo chiuso. E’ un giocatore di un’altra squadra. Non ci penso e basta».
Sembra aver cancellato certi comportamenti del passato.
«Quell’errore commesso lo scorso anno contro il Siena non lo rifarei più. E’ inutile arrivare a certe reazioni che non servono a niente. Ma in quei momenti non è facile ragionare, di fronte alle cose che ti senti dire».
Anche domenica l’Olimpico era semivuoto. Solo ottomila paganti. C’è un modo per riportare la gente allo stadio?
«Noi questo fenomeno lo notiamo più di altri perchè all’Olimpico siamo abituati a sessantamila spettatori in ogni partita. Dispiace tantissimo, perchè sappiamo quanto siano attaccati alla maglia i nostri tifosi. Bisogna fare qualcosa. Abbassare i prezzi può essere il primo accorgimento. Oggi non è facile per i tifosi, a Roma spendono tanto per starci vicino, in casa e in trasferta».
Per la prima volta in questa stagione senza Totti, la Roma ha superato agevolmente il tuno di Coppa Uefa.
«Era importante ottenere la qualificazione. Dopo il risultato così ampio dell’andata non c’era da chiedere altro alla gara di ritorno».
Spalletti ha mandato in campo le seconde linee.
«Non è giusto definire così i ragazzi che sono scesi in campo, non è giusto fare distinzioni tra titolari e riserve. Spalletti non la pensa così. Sono giocatori che fanno parte della squadra. La formazione utilizzata in Grecia è stata condizionata da molte scelte obbligate».
Oggi conoscerete i prossimi avversari. La Roma è testa di serie, alla Coppa Uefa è legittimo puntare.
«Abbiamo buone chance. Per noi è una delle due competizioni più importanti e ci teniamo tantissimo. Vogliamo arrivare più lontano possibile e abbiamo le qualità per farlo».
Per restare in campo internazionale, ha fatto discutere il trattamento riservato da Poulsen ai giocatori del Milan. In un certo senso lei è stato riabilitato dopo quello che è successo all’Europeo.
«Credo che non solo i giocatori del Milan si siano resi conto di chi avevano di fronte. Per me non c’era neanche bisogno di un nuovo episodio simile per ribadire quello che penso di quella vicenda. Non sono così scemo da fare certe cose in mezzo al campo. Non sono da me. Io ho sbagliato, l’ho detto subito a suo tempo. E’ troppo facile parlare adesso. In pochi hanno parlato prima, eppure alcuni giocatori erano in campo sia in Germania che in Portogallo. Io so di aver fatto un gesto sbagliato e ho pagato. Ma adesso tutti hanno visto chi è questo danese».
Nelle ultime partite sembra che lei abbia maggiore libertà di giocare più avanti e di cercare il gol.
«Sto giocando nella stessa posizione della prima giornata di campionato, anche se Spalletti mi chiede di andare più avanti per non lasciare soli gli attaccanti, considerato anche che a volte fatichiamo a trovare il gol».
Finora però ha realizzato un solo gol in campionato.
«Spesso sono stato sfortunato sotto porta. Ci sono periodi in cui appena tocchi il pallone entra dentro, altri in cui devi faticare il doppio. Io sono convinto che si tratti solo di episodi sfortunati, come quel colpo di testa di domenica sul quale il portiere del Siena ha fatto un miracolo».
Dal punto di vista atletico da tempo non era così in forma.
«Sto bene a livello psicofisico. L’imminente paternità mi trasmette una grande carica, sono maturato come calciatore e come uomo. Il fatto che Ilary viene sempre a vedermi all’Olimpico con... il bambino mi rende felice. Il nome non lo abbiamo ancora scelto, siamo indecisi su due o tre soluzioni. Anche all’interno della Roma sono cresciuto e ho preso atto di situazioni poco chiare che c’erano. E’ arrivato il momento di voltare pagina. Molto è già stato fatto da questo punto di vista. La proprietà ha riferimenti precisi, da Bruno Conti a Pradè, a Di Francesco. Questa struttura giovane ha dimostrato di saper lavorare bene. Il ruolo di Bruno è molto importante anche nei confronti di Spalletti. La sua fiducia nel tecnico è enorme».
«Sì, per me il giocatore più forte è sempre Ronaldo. Mi piace come persona e come calciatore. Non tutti sarebbero tornati ad alti livelli dopo l’infortunio che ha avuto».
La Roma potrà mai tornare a fare un grande acquisto come Ronaldo?
«Ho parlato con la società, so che per l’anno prossimo ci sono obiettivi importanti. La famiglia Sensi sta vivendo un momento delicato. Voglio inviare un saluto a Luciano Fioravanti, che sta giocando la partita più importante. Sul futuro io sono tranquillo. Finchè ci sarò io alla Roma dovranno esserci grandi ambizioni. Questi due anni sono stati di transizione, la società ha avuto qualche problema, è stata risanata. Ma io per il prossimo anno mi aspetto qualche grande rinforzo».
Quanto le manca la Champions League?
«Tantissimo. E’ una competizione alla quale ho sempre tenuto. Anche la Coppa Uefa può essere una vetrina importante, ma solo nelle fasi finali. E noi cercheremo di arrivare fino in fondo. Ma tra le due competizioni c’è una bella differenza».
Sabato per l’Italia la qualificazione al Mondiale dovrebbe diventare ufficiale. Potrebbe essere il suo «Magari ci casca... Sarebbe non solo per me un acquisto super. E poi a Roma si vive bene e lui lo sa. Mi sa che quando lo incontro provo a chiederglielo... ».
«Quella di domenica è stata una partita brutta e sfortunata. Non abbiamo giocato bene, però mi sembra che in questo inizio di stagione qualche errore arbitrale ci ha condizionato. Anche domenica c’è stato un fallo di mano plateale, come quello di Vargas a Livorno. Con quei due rigori nettissimi, senza fare vittimismo e senza andare a ricordare altri episodi sfavorevoli, la nostra classifica sarebbe stata diversa».
Contro il Siena una scivolone pesante, firmato per giunta da tre ex laziali...
«Il Siena è stato fortunato, con tre tiri in porta ha fatto tre gol. Da tifoso mi dispiace che abbiano segnato tre giocatori che hanno vestito la maglia della Lazio, ma il calcio è questo. Il Siena ha fatto la sua partita, si è trovato per due volte in vantaggio e poi si è chiuso nella sua area. Se l’è giocata nelle migliori condizioni possibili».
E intanto con questa sconfitta la classifica è critica. Dodicesimo posto, gli stessi punti di un anno fa.
«L’inizio di stagione non è stato quello che volevamo e speravamo. Ma crediamo in questo progetto, con Spalletti stiamo lavorando bene. Dobbiamo fare quadrato intorno al nostro allenatore per superare questo momento. Sarebbe un grave errore mettere tutto in discussione dopo sei giornate. Significherebbe rischiare di ritrovarci in una situazione peggiore di quella dello scorso anno ».
Come si esce da questa situazione?
«Bisogna mantenere la fiducia nel gruppo e avere pazienza. Adesso c’è un gioco rispetto al passato e dobbiamo proseguire su questa strada. Ci sono tanti giocatori giovani e nessuno quest’anno si tira indietro. Noi ci crediamo, sappiamo che continuando a lavorare come abbiamo fatto finora i risultati arriveranno. Ma chi non è contento lo dica chiaramente, per non creare equivoci. Ci rimboccheremo le maniche, vedrete che i gol arriveranno. Se seguiremo l’allenatore nel suo progetto usciremo da questo periodo storto ».
Quali sono adesso le prospettive della Roma?
«Credo che con la forza del gruppo e insistendo con il gioco potremo ancora sperare di competere con le grandi. Sembra paradossale dirlo oggi, dopo una sconfitta come quella con il Siena, ma noi ci crediamo. Siamo convinti che quest’anno si possa ottenere qualche risultato importante. Queste difficoltà che abbiamo incontrato all’inizio della stagione devono servire da stimolo a tutti, anche all’ambiente esterno, che dovrebbe avere più equilibrio. Io parlo vivendo la situazione dall’interno della squadra e in tutti vedo lo spirito giusto. Possiamo anche sbagliare, ma l’impegno da parte di ognuno di noi è ai massimi livelli».
Cosa manca alla Roma?
«I numeri dicono che facciamo meno gol. Bisogna fare qualcosa di più, innanzitutto cercare di imporre sempre il nostro gioco. La soluzione è questa, cercare di imporre il gioco con più facilità in ogni partita. E’ questa la strada per arrivare alle posizioni di classifica che ci competono».
Eppure rispetto alla scorsa stagione la squadra sembra cresciuta molto. Come professionalità, come applicazione, sul piano dei comportamenti.
«C’è stato un cambiamento di testa di tanti giocatori. Venivamo da un campionato fallimentare, abbiamo una grande voglia di riscatto».
Ma intanto cominciano ad arrivare le prime critiche per Spalletti.
«Non condivido questo atteggiamento. Spalletti è un allenatore giovane, preparato, che vanta già un’esperienza importante. Spetta a noi metterlo nelle condizioni migliori per lavorare e per risolvere i problemi che abbiamo incontrato».
La gente è delusa, sono ricominciati i processi.
«Sono il primo ad accettare le critiche, se costruttive e serene. Purchè non ci siano pregiudizi per interessi personali. Le critiche dei tifosi le accetto sempre, loro pagano il biglietto e hanno il diritto di esprimere il loro giudizio. Quello che non accetto sono le critiche di certi pseudo-tifosi che a secondo delle loro convenienze dicono di essere tifosi e basta. Ma io non li ho mai visti pagare per andare allo stadio, eppure sono spesso in tribuna con biglietti omaggio. Ci sono critiche di parte sollecitate per convenienza da qualche spiffero interno».
A chi si riferisce?
«A quello che si ascolta e in certi casi si legge. Si può criticare, ma poi non si possono chiedere favori o concessioni. Mi dà fastidio che le stesse persone che assumono da sempre un atteggiamento critico nei confronti della Roma vanno poi a chiedere privilegi a qualche dirigente. Questo andazzo deve finire e sono convinto che i diretti interessati sanno a chi mi riferisco».
Dopo la sosta la trasferta di Empoli e a seguire il derby. La Roma ha bisogno di ritrovare il morale per preparare al meglio la stracittadina.
«Purtroppo nelle ultime due partite, tra Cagliari e Siena, abbiamo raccolto un solo punto. In questo periodo non ci gira bene, non riusciamo a sfruttare la occasioni che creiamo. Dovremo essere più cinici per concretizzarle. Quello con il Siena era un appuntamento da non fallire. A questo punto saranno fondamentali i tre punti contro l’Empoli per affrontare il derby con tranquillità».
Vedere la Lazio davanti a voi che effetto vi fa?
«Non ci siamo abituati e un po’ dà fastidio, ma il campionato è ancora lungo. L’importante è restare tranquilli con la voglia e la determinazione che ci sta trasmettendo Spalletti».
Cassano è tornato titolare, ma non è riuscito a incidere.
«A me non interessa parlare di questo. In attacco mi trovo bene con qualsiasi compagno. Speriamo che gli infortunati recuperino in fretta. Abbiamo bisogno di tutti».
Continua a far discutere la trattativa per il rinnovo del suo contratto.
«Scusate, ma non voglio entrarci. Sono cose che riguardano lui e la società e non devono investire nè me, nè i miei compagni. Chi vuole far parte di questo gruppo deve essere contento di farlo e avere fiducia nell’allenatore e nella struttura societaria».
Sara' l'ultimo Mondiale?«Sì, potrebbe essere così. E per questo il mio secondo Mondiale vale molto. E’ parecchio tempo che non facciamo belle figure con la Nazionale nelle grandi competizioni e questo Mondiale vogliamo affrontarlo con lo spirito giusto».
Che cosa potrebbe allontanarla dalla Nazionale a trent’anni?
«I troppi ritiri. Ma lasciare dopo una grande vittoria sarebbe perfetto».
Quali sono oggi i più forti giocatori al mondo?
Troppi ritiri in azzurro lasciare vincendo sarebbe straordinario. Poulsen?
Ora tutti sanno che è sleale anche se io ho sbagliato con lui e con Colonnese Errori che non ripeterei La paternità mi ha cambiato
«Ronaldinho, Rooney, Ronaldo».
Lo stadio Olimpico vuoto ci fa un effetto particolare Mi manca la Champions Conti-Pradè-Di Francesco ora lo società funziona Il futuro? Sono tranquillo E se Ronaldo ci casca...
gli dico di venire a Roma
Ronaldo?
Se lo ritrovasse da avversario gli stringerebbe la mano?
«All’inizio della partita a centrocampo devo farlo per forza, poi si vedrà. Sicuramente no. Non lo ritengo un giocatore leale».
Domenica si è ritrovato di fronte Colonnese, con il quale c’erano stati problemi lo scorso anno.
«Per me è un capitolo chiuso. E’ un giocatore di un’altra squadra. Non ci penso e basta».
Sembra aver cancellato certi comportamenti del passato.
«Quell’errore commesso lo scorso anno contro il Siena non lo rifarei più. E’ inutile arrivare a certe reazioni che non servono a niente. Ma in quei momenti non è facile ragionare, di fronte alle cose che ti senti dire».
Anche domenica l’Olimpico era semivuoto. Solo ottomila paganti. C’è un modo per riportare la gente allo stadio?
«Noi questo fenomeno lo notiamo più di altri perchè all’Olimpico siamo abituati a sessantamila spettatori in ogni partita. Dispiace tantissimo, perchè sappiamo quanto siano attaccati alla maglia i nostri tifosi. Bisogna fare qualcosa. Abbassare i prezzi può essere il primo accorgimento. Oggi non è facile per i tifosi, a Roma spendono tanto per starci vicino, in casa e in trasferta».
Per la prima volta in questa stagione senza Totti, la Roma ha superato agevolmente il tuno di Coppa Uefa.
«Era importante ottenere la qualificazione. Dopo il risultato così ampio dell’andata non c’era da chiedere altro alla gara di ritorno».
Spalletti ha mandato in campo le seconde linee.
«Non è giusto definire così i ragazzi che sono scesi in campo, non è giusto fare distinzioni tra titolari e riserve. Spalletti non la pensa così. Sono giocatori che fanno parte della squadra. La formazione utilizzata in Grecia è stata condizionata da molte scelte obbligate».
Oggi conoscerete i prossimi avversari. La Roma è testa di serie, alla Coppa Uefa è legittimo puntare.
«Abbiamo buone chance. Per noi è una delle due competizioni più importanti e ci teniamo tantissimo. Vogliamo arrivare più lontano possibile e abbiamo le qualità per farlo».
Per restare in campo internazionale, ha fatto discutere il trattamento riservato da Poulsen ai giocatori del Milan. In un certo senso lei è stato riabilitato dopo quello che è successo all’Europeo.
«Credo che non solo i giocatori del Milan si siano resi conto di chi avevano di fronte. Per me non c’era neanche bisogno di un nuovo episodio simile per ribadire quello che penso di quella vicenda. Non sono così scemo da fare certe cose in mezzo al campo. Non sono da me. Io ho sbagliato, l’ho detto subito a suo tempo. E’ troppo facile parlare adesso. In pochi hanno parlato prima, eppure alcuni giocatori erano in campo sia in Germania che in Portogallo. Io so di aver fatto un gesto sbagliato e ho pagato. Ma adesso tutti hanno visto chi è questo danese».
Nelle ultime partite sembra che lei abbia maggiore libertà di giocare più avanti e di cercare il gol.
«Sto giocando nella stessa posizione della prima giornata di campionato, anche se Spalletti mi chiede di andare più avanti per non lasciare soli gli attaccanti, considerato anche che a volte fatichiamo a trovare il gol».
Finora però ha realizzato un solo gol in campionato.
«Spesso sono stato sfortunato sotto porta. Ci sono periodi in cui appena tocchi il pallone entra dentro, altri in cui devi faticare il doppio. Io sono convinto che si tratti solo di episodi sfortunati, come quel colpo di testa di domenica sul quale il portiere del Siena ha fatto un miracolo».
Dal punto di vista atletico da tempo non era così in forma.
«Sto bene a livello psicofisico. L’imminente paternità mi trasmette una grande carica, sono maturato come calciatore e come uomo. Il fatto che Ilary viene sempre a vedermi all’Olimpico con... il bambino mi rende felice. Il nome non lo abbiamo ancora scelto, siamo indecisi su due o tre soluzioni. Anche all’interno della Roma sono cresciuto e ho preso atto di situazioni poco chiare che c’erano. E’ arrivato il momento di voltare pagina. Molto è già stato fatto da questo punto di vista. La proprietà ha riferimenti precisi, da Bruno Conti a Pradè, a Di Francesco. Questa struttura giovane ha dimostrato di saper lavorare bene. Il ruolo di Bruno è molto importante anche nei confronti di Spalletti. La sua fiducia nel tecnico è enorme».
«Sì, per me il giocatore più forte è sempre Ronaldo. Mi piace come persona e come calciatore. Non tutti sarebbero tornati ad alti livelli dopo l’infortunio che ha avuto».
La Roma potrà mai tornare a fare un grande acquisto come Ronaldo?
«Ho parlato con la società, so che per l’anno prossimo ci sono obiettivi importanti. La famiglia Sensi sta vivendo un momento delicato. Voglio inviare un saluto a Luciano Fioravanti, che sta giocando la partita più importante. Sul futuro io sono tranquillo. Finchè ci sarò io alla Roma dovranno esserci grandi ambizioni. Questi due anni sono stati di transizione, la società ha avuto qualche problema, è stata risanata. Ma io per il prossimo anno mi aspetto qualche grande rinforzo».
Quanto le manca la Champions League?
«Tantissimo. E’ una competizione alla quale ho sempre tenuto. Anche la Coppa Uefa può essere una vetrina importante, ma solo nelle fasi finali. E noi cercheremo di arrivare fino in fondo. Ma tra le due competizioni c’è una bella differenza».
Sabato per l’Italia la qualificazione al Mondiale dovrebbe diventare ufficiale. Potrebbe essere il suo «Magari ci casca... Sarebbe non solo per me un acquisto super. E poi a Roma si vive bene e lui lo sa. Mi sa che quando lo incontro provo a chiederglielo... ».