Post by Parlano i tifosi on Oct 5, 2005 5:41:45 GMT 1
I tifosi romanisti hanno poca voglia di parlare il giorno dopo Roma- Siena: la sconfitta contro i bianconeri, arrivata grazie ai gol di tre ex giocatori laziali che hanno aggiunto al danno anche la beffa, è l’ennesima delusione in questo inizio di campionato. Un campionato che doveva essere quello della riscossa dopo una stagione, quella scorsa, da cancellare in fretta, con pochissime cose da salvare ed in cui i dispiaceri ( tanti) hanno di gran lunga superato le soddisfazioni ( poche). Seppur in preda alla delusione ed allo sconforto, i tifosi romanisti non hanno perso la lucidità per analizzare nel dettaglio la situazione giallorossa. Ed hanno individuato in due personaggi, capitan Totti e Luciano Spalletti, le ancore di salvataggio per rimediare fin da subito alla falsa partenza in campionato. L’opinione di Federico Greco – un bar a Largo degli Osci all’interno del quale giganteggia un poster di Francesco Totti – sul tecnico toscano è abbastanza netta. « Noi tifosi dobbiamo solo ringraziare Spalletti, che è un tecnico molto motivato e preparato. A lui per lavorare bene serve la materia prima, e cioè i giocatori, e la Roma attuale non è una squadra da scudetto ma dovrà lottare con Palermo, Fiorentina, Sampdoria ed Udinese anche per entrare in Coppa Uefa che lo scorso anno, non dimentichiamolo, è arrivata grazie alla scorciatoia della Coppa Italia. Il nostro capitano parla di scudetto: lo fa per stimolare l’ambiente. Lui, che è uno dei giocatori più forti d’Europa e del mondo, avrebbe bisogno di avere intorno a campioni del suo calibro. Purtroppo la società e la squadra negli ultimi anni si sono ridimensionate, Capello lo ha capito e se n’è andato. Tra i nuovi acquisti Kuffour è un ottimo giocatore, Nonda e Taddei sono giocatori discreti» .
Marco, titolare di un’edicola in via degli Equi proprio a pochi passi dalla sede dei Boys, gruppo storico della Curva Sud, ha una teoria ben precisa sull’inizio con il freno a mano tirato della squadra di Spalletti.
«A caldo la situazione sembrerebbe peggiore anche rispetto allo scorso anno, ma io ho fiducia nel tecnico che anche a Udine nella passata stagione è partito piano e poi ha portato la squadra friulana in Champions. A Spalletti va dato il tempo che merita per cercare di portare avanti il suo progetto. Certamente non è pensabile cambiare quattro allenatori come lo scorso anno. Alla squadra manca un regista alla Pizarro o alla Emerson, tra i nuovi acquisti ho qualche riserva su Nonda mentre Taddei e Kuffour mi convincono e sono due ottimi giocatori. In questo momento stiamo pagando anche alcune assenze importanti anche se non si può negare che la squadra che ha vinto lo scudetto è stata smantellata» . Paolo, studente universitario di psicologia che tra un lezione e l’altra non fa altro che parlare di Roma e del rigore non concesso ai giallorossi nel finale dall’arbitro Morganti, non ha paura di dire che «alla Juventus un rigore del genere lo avrebbero sicuramente fischiato» . A lui risponde Francesco, collega di facoltà che controbatte.
«Quando la Roma affronta avversari che si chiamano Siena e Cagliari non bisogna appellarsi ai torti arbitrali. Quelle sono partite che devono essere vinte a prescindere. La verità è che la situazione societaria non è delle più rosee e le prospettive non sono incoraggianti: purtroppo il presidente Sensi non può più essere presente come lo era fino a qualche stagione fa, e la figlia non mi sembra abbastanza smaliziata per competere con dirigenti come quelli di Juventus, Milan ed Inter. La squadra, poi, può competere solo per le posizioni a ridosso delle prime perchè è incompleta» .
Sull’incompletezza della rosa a disposizione di Spalletti è d’accordo anche Luigi Cimarelli, titolare di una pizzeria proprio davanti al mercato, romanista fino al midollo e per trenta anni allenatore con il patentino di terza categoria.
« La Roma è una squadra incompleta. Manca un portiere d’esperienza, un regista ed una punta alta, una torre. E’ un dato di fatto che la Roma, a parte Panucci, non segna di testa: si potevano prendere Iaquinta o Lucarelli anche se il sogno resta Luca Toni. In mezzo al campo, perso Emerson, il sostituto migliore poteva essere Pizarro. La difesa va bene così, basta che ci sia filtro in mezzo al campo » . Tra i più amareggiati c’è Mario Tiberi, un banco di frutta all’interno del mercato rionale, al quale non va giù il comportamento dei giocatori, accusati di scarsa professionalità e che difende il tecnico. «Non è colpa di Spalletti, tutti i tecnici che sono passati qui erano bravi.
Mi spiace molto per il presidente Sensi che ha investito tanto in questa società, ma a noi tifosi sta passando la voglia di andare allo stadio. Neanche il derby ha più il fascino di una volta, quella con la Lazio sta diventando una lotta tra poveri. La squadra è discreta, manca qualcosa in attacco anche se Nonda è bravo, a centrocampo mi piace molto Aquilani però sono molto deluso dallo scarso attaccamento alla maglia dimostrato da alcuni giocatori» . Tema, quello dell’attaccamento alla maglia, ripreso anche da Rosanna Colantoni, titolare di una merceria ed una fede giallorossa di vecchia data. «Il calcio non mi piace più, ci sono troppi giri di soldi. Ai miei tempi non era immaginabile una società di calcio quotata in borsa. Preferisco vedere altri sport dove non ci sono tutti questi interessi. Ad una cosa, però, ci tengo: la squadra deve rispettare i tifosi, i giocatori devono onorare la maglia» . «Sono pochi i giocatori che in campo danno veramente tutto – il giudizio di Luca Massimini, rappresentante – alcuni sembrano non rendersi conto dell’importanza che riveste per tutti noi tifosi la maglia giallorossa, altri devono guadagnarsi sul campo con il sudore l’onore di indossarla. Solo un giocatore potrà camminare sempre a testa alta per quello che ha fatto e per quello che ancora potrà dare alla Roma: si tratta di Francesco Totti »
Marco, titolare di un’edicola in via degli Equi proprio a pochi passi dalla sede dei Boys, gruppo storico della Curva Sud, ha una teoria ben precisa sull’inizio con il freno a mano tirato della squadra di Spalletti.
«A caldo la situazione sembrerebbe peggiore anche rispetto allo scorso anno, ma io ho fiducia nel tecnico che anche a Udine nella passata stagione è partito piano e poi ha portato la squadra friulana in Champions. A Spalletti va dato il tempo che merita per cercare di portare avanti il suo progetto. Certamente non è pensabile cambiare quattro allenatori come lo scorso anno. Alla squadra manca un regista alla Pizarro o alla Emerson, tra i nuovi acquisti ho qualche riserva su Nonda mentre Taddei e Kuffour mi convincono e sono due ottimi giocatori. In questo momento stiamo pagando anche alcune assenze importanti anche se non si può negare che la squadra che ha vinto lo scudetto è stata smantellata» . Paolo, studente universitario di psicologia che tra un lezione e l’altra non fa altro che parlare di Roma e del rigore non concesso ai giallorossi nel finale dall’arbitro Morganti, non ha paura di dire che «alla Juventus un rigore del genere lo avrebbero sicuramente fischiato» . A lui risponde Francesco, collega di facoltà che controbatte.
«Quando la Roma affronta avversari che si chiamano Siena e Cagliari non bisogna appellarsi ai torti arbitrali. Quelle sono partite che devono essere vinte a prescindere. La verità è che la situazione societaria non è delle più rosee e le prospettive non sono incoraggianti: purtroppo il presidente Sensi non può più essere presente come lo era fino a qualche stagione fa, e la figlia non mi sembra abbastanza smaliziata per competere con dirigenti come quelli di Juventus, Milan ed Inter. La squadra, poi, può competere solo per le posizioni a ridosso delle prime perchè è incompleta» .
Sull’incompletezza della rosa a disposizione di Spalletti è d’accordo anche Luigi Cimarelli, titolare di una pizzeria proprio davanti al mercato, romanista fino al midollo e per trenta anni allenatore con il patentino di terza categoria.
« La Roma è una squadra incompleta. Manca un portiere d’esperienza, un regista ed una punta alta, una torre. E’ un dato di fatto che la Roma, a parte Panucci, non segna di testa: si potevano prendere Iaquinta o Lucarelli anche se il sogno resta Luca Toni. In mezzo al campo, perso Emerson, il sostituto migliore poteva essere Pizarro. La difesa va bene così, basta che ci sia filtro in mezzo al campo » . Tra i più amareggiati c’è Mario Tiberi, un banco di frutta all’interno del mercato rionale, al quale non va giù il comportamento dei giocatori, accusati di scarsa professionalità e che difende il tecnico. «Non è colpa di Spalletti, tutti i tecnici che sono passati qui erano bravi.
Mi spiace molto per il presidente Sensi che ha investito tanto in questa società, ma a noi tifosi sta passando la voglia di andare allo stadio. Neanche il derby ha più il fascino di una volta, quella con la Lazio sta diventando una lotta tra poveri. La squadra è discreta, manca qualcosa in attacco anche se Nonda è bravo, a centrocampo mi piace molto Aquilani però sono molto deluso dallo scarso attaccamento alla maglia dimostrato da alcuni giocatori» . Tema, quello dell’attaccamento alla maglia, ripreso anche da Rosanna Colantoni, titolare di una merceria ed una fede giallorossa di vecchia data. «Il calcio non mi piace più, ci sono troppi giri di soldi. Ai miei tempi non era immaginabile una società di calcio quotata in borsa. Preferisco vedere altri sport dove non ci sono tutti questi interessi. Ad una cosa, però, ci tengo: la squadra deve rispettare i tifosi, i giocatori devono onorare la maglia» . «Sono pochi i giocatori che in campo danno veramente tutto – il giudizio di Luca Massimini, rappresentante – alcuni sembrano non rendersi conto dell’importanza che riveste per tutti noi tifosi la maglia giallorossa, altri devono guadagnarsi sul campo con il sudore l’onore di indossarla. Solo un giocatore potrà camminare sempre a testa alta per quello che ha fatto e per quello che ancora potrà dare alla Roma: si tratta di Francesco Totti »